Sicilia, tra crisi e recessione non si intravede luce lungo il tunnel

(di Francesco Panasci) Quanto dovrà durare ancora questa maledetta crisi economica?
Questa è la domanda che si pongono i nostri imprenditori siciliani e non solo.
L’impresa Italia è stanca, esausta, sfiduciata e non sa a cosa aggraparsi per continuare a resistere.
Se da una parte ci sono imprese che non vogliono mollare perchè ancora “sostenute” dalle banche amiche, dall’altra, con una percentuale del’85%, ci sono le micro e piccole imprese che, hanno deciso di mollare. Le “micro” hanno perso i requisiti dell’affidabilità bancaria, finanziaria e non solo.
Chi tiene il mercato non è più bravo e più coraggioso, è solo più incosciente e ha qualche risorsa disponibile a garanzia delle banche che certamente non li salverà se tale crisi persisterà .
Il fatto vero è che la crisi in Italia si è trasformata negli ultimi due anni in una crescente recessione. Durerà ancora, così come ci dicono gli esperti, fino a metà del 2017.
Un periodo infinito di torture per le già disastrate imprese del centro sud.
Il caso della Sicilia è ancora più grave dato che la nostra Regione non ha in bilancio la quota parte da utilizzare per la programmazione comunitaria. Una vera catastrofe.
Tanti e tantissimi soldi messi a disposizione dall’UE e non poterli spendere. La nuova programmazione 2014-2020 ha destinato per la nostra Sicilia una montagna di soldi che molto probabilmente non riusciremo a utilizzare. Intanto ci ritroviamo nel 2016 senza ancora avere iniziato a programmare e a spendere questa manna divina. Di bandi da pubblicare se ne parla, ma nulla accade.
La finanziaria, a calci e pugni, è quasi approvata e la “fetta” di economia più importante è stata utilizzata, per motivi politici, per precariato, stipendi, forestali, oltre che per pagare i debiti pregressi.
Per lo sviluppo imprenditoriale e lavoro assolutamente nulla. Certamente questa è la dimostrazione certificata dell’ incapacità di amministrare e di intraprendenza politica e sociale di questo Governo.
A questo punto, non rimane altro che sognare che l’incubo passi con una “botta” divina.
Anzi più che divina , dovremmo semplicemnte ricordarci che tutto questo non è accaduto per caso, ma solo perchè l’abbiamo fatto accadere. Le scelte che facciamo possono arrecare complicazioni gravi. Incluso il pericolo di morte, e consigliabile quindi, leggere attentamente le avvertenze.
Francesco Panasci