Sicilia: arriva la riforma dei consorzi Asi. Tamajo: “Così proteggiamo imprese e posti di lavoro”
Liquidazioni rapide, diritto di prelazione, tutela della siderurgia e incentivi green: ecco la nuova legge

Arriva una svolta per le imprese siciliane. Tamajo: “La riforma dei consorzi Asi mette fine al caos”
Via libera alla riforma: alienazioni trasparenti, diritto di prelazione e tutela del lavoro
Il governo regionale accelera sulla riorganizzazione del sistema produttivo siciliano con una legge attesa da anni.
10 aprile 2025 – Una riforma attesa da tempo, che punta a rimettere ordine nel sistema dei consorzi Asi siciliani. A spiegarlo è l’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo durante il convegno “Assetti e strumenti per lo sviluppo delle imprese”, ospitato alla Camera di Commercio di Palermo. La nuova norma, già approvata dalla terza commissione dell’Ars e incardinata in Aula, introduce disposizioni in materia di attività produttive e sviluppo economico e segna, nelle intenzioni del governo Schifani, un cambio di passo radicale.
Il disegno di legge prevede la liquidazione semplificata dei consorzi Asi, la trasparenza nelle vendite del patrimonio immobiliare e il diritto di prelazione per le imprese già insediate. «Evitiamo che chi oggi occupa legalmente un capannone rischi di essere sfrattato o, peggio, ricattato», ha dichiarato Tamajo, sottolineando l’urgenza di garantire regole certe per chi fa impresa in Sicilia.
Tra le novità introdotte anche un tavolo di monitoraggio per il settore siderurgico, messo a dura prova dalla crescita dell’export incontrollato di rottami metallici. «Abbiamo rafforzato i controlli nei porti – ha spiegato l’assessore – perché la fuga di materie prime rischia di far saltare un intero comparto e oltre 60 mila posti di lavoro».
La legge introduce inoltre una premialità per le aziende che investono in inclusione di genere, sostenibilità ambientale, welfare e innovazione. Un riconoscimento per chi dimostra di saper coniugare competitività e responsabilità sociale. «Vogliamo costruire una Sicilia più equa e moderna», ha concluso Tamajo.







