Sicilia, 17 politici condannati per scandalo 118


La Corte dei Conti condanna diciassette politici della commissione Sanità durante il governo Cuffaro per le assunzioni irregolari effettuate nel biennio 2006-2008 nel servizio del 118, il celebre “scandalo Sise” società interamente partecipata dalla Croce rossa italiana, a cui la Regione Siciliana aveva affidato mediante convenzione il servizio del 118. I politici sono stati condannati a risarcire poco meno di 12 milioni e 500mila euro. L’accusa è “aver causato danno erariale, solo per il biennio 2006-08, di 37 milioni di euro”: alle soglie delle elezioni regionali del 2006 Cuffaro ed i suoi uomini avevano quasi raddoppiato il numero delle ambulanze diminuendo le ore di servizio.
Una prima assoluzione non ha inficiato sulla sentenza definitiva della Giurisdizione d’Appello. Tra i condannati spiccano nomi eclatanti: Innocenzo Leontini, Carmelo Lo Monte, Antonio D’Aquino, Francesco Scoma, Francesco Cascio, Fabio Granata, Michele Cimino, Mario Parlavecchio, Giovanni Pistorio.
Oltre a loro condannati anche i facenti parte della commissione della Sanità all’Ars, al tempo dello scandalo: Santi Formica, Nino Dina, Giuseppe Basile, David Costa, Giuseppe Arcidiacono, Giancarlo Confalone, Angelo Stefano Moschetto.