Selinunte, riemerge l’adyton del Tempio R: svelato il cuore sacro della città arcaica.
L'assessore Francesco Paolo Scarpinato «Sta tornando alla luce la Selinunte più antica».

Si è conclusa la nuova campagna di scavi sull’acropoli di Selinunte con un risultato di grande rilievo archeologico: gli archeologi riportano alla luce l’adyton del Tempio R, il più antico edificio sacro in pietra del sito, risalente al 570 a.C..
Riportato alla luce un deposito votivo con oltre 300 oggetti
Nel cuore del santuario, gli archeologi scoprono un deposito votivo straordinario nascosto sotto il pavimento originario del tempio. All’interno trovano oltre 300 oggetti, tra cui un anello d’argento offerto da una donna, probabilmente di alto rango. Questo gesto rituale rafforza l’idea del profondo legame spirituale tra la prima comunità selinuntina e le divinità femminili come Demetra e Kore.
Scavi guidati da università internazionali e italiane
L’Institute of Fine Arts della New York University e l’Università Statale di Milano, insieme al Parco archeologico di Selinunte, dirigono i lavori sotto la guida dell’archeologo Clemente Marconi. Le ricerche confermano l’intuizione dello studioso tedesco Dieter Mertens, che aveva individuato proprio nello sviluppo del santuario uno degli elementi distintivi della città.
Le istituzioni celebrano la riscoperta delle origini della città
«Sta tornando alla luce la Selinunte più antica», dichiara l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato. «Prima la porta e le mura, ora il santuario: scoperte che permettono di leggere con chiarezza le origini della città».
Il direttore del Parco, Felice Crescente, sottolinea che queste indagini fanno emergere l’anima più antica di Selinunte, confermando che l’area sacra costituisce il nucleo spirituale attorno a cui nasce la prima comunità, fondata intorno al 628 a.C.
Riemerge l’accesso monumentale: intatta la stratigrafia dal periodo pre-greco al medioevo
Nel settore nord-ovest del santuario (SAS W), gli archeologi scoprono un accesso monumentale risalente al V secolo a.C., inserito in una stratigrafia sorprendentemente intatta, che attraversa tutte le fasi della storia del sito, dal periodo pre-greco fino al medioevo. Tra i reperti più significativi, riemerge una cuspide di lancia in ferro infissa nel terreno, chiara testimonianza di antichi rituali religiosi che confermano la funzione sacrale dell’area già dalle origini.
L’adyton intatto svela il cuore del culto femminile
Nel settore SAS Y, il team di scavo porta alla luce l’accesso perfettamente conservato all’Adyton, il cuore sacro del Tempio R, spazio inviolabile riservato alle divinità. Una transenna in pietra ne impedisce l’ingresso diretto, ma consente alle fedeli di deporre offerte votive rimanendo all’esterno, in linea con le pratiche dei culti femminili arcaici, legati a figure come Demetra e Kore.
Questa scoperta rafforza la comprensione del profondo legame spirituale tra la comunità selinuntina e le sue divinità protettrici. La ricerca illumina con chiarezza l’identità religiosa della polis, restituendo una visione autentica della sua vita rituale alle origini.