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Riforma della Giustizia Tributaria: E’ il momento delle scelte coraggiose

Il Governo approvi il progetto di una magistratura indipendente e a tempo pieno assunta per concorso, eliminando finalmente l’anomalia di un giudice a tempo parziale.

L’Unione nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi (Uncat) chiede con forza al Governo di
compiere scelte coraggiose di vero cambiamento in merito alla Giustizia Tributaria, con la previsione di una magistratura tributaria a tempo pieno, assunta per concorso.

In altre parole: di un giudice professionale, così come accade in tutte le altre giurisdizioni.
Altre scelte di minore incisività manterrebbero in vita un’anomalia e comprometterebbero tutto l’impianto
riformatore, che nel complesso va nella direzione da tempo auspicata dagli Avvocati tributaristi di Uncat.
La Commissione interministeriale Economia-Giustizia, presieduta dal Prof. della Cananea, ha presentato al
Governo le proprie proposte di riforma della Giustizia tributaria, impostate su sette linee direttrici che Uncat
apprezza e condivide.

Vanno, infatti, nella direzione già proposta da Uncat, al netto di miglioramenti tecnici possibili, gli
interventi volti a:
– ampliare il contraddittorio e il ricorso all’autotutela nei procedimenti amministrativi tributari;
– migliorare l’offerta complessiva di giustizia, apportando correttivi alla conciliazione giudiziale;
– colmare il deficit di informazione sulla giurisprudenza dei giudici tributari;
– rafforzare la specializzazione dei giudici tributari:
– consolidarne, al tempo stesso, l’indipendenza, sia sul piano del trattamento economico sia su quello
dell’istituzione che è chiamata a garantirla, cioè il Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria;
– apprestare migliori difese processuali degli interessi in gioco;
– migliorare l’offerta di giustizia all’interno del giudizio di legittimità, relativamente alla Corte di
Cassazione.

Ma tutta l’impostazione riformatrice verrebbe vanificata se non si cogliesse l’occasione di fare scelte forti e
coraggiose nel segno della discontinuità ed eliminando la vistosa anomalia di una giurisdizione con giudici
onorari.

Tra le criticità rilevate dalla commissione vi è infatti anche l’insufficiente specializzazione del giudice
tributario.
Sulle strade per garantirla, la commissioni interministeriale si è divisa su due opzioni:
1) mantenere una magistratura onoraria, se pur con impegno prevalente ma solo in secondo grado;
2) istituire una magistratura professionale, assunta per concorso.
Entrambe le opzioni prefigurano una norma transitoria per assicurare agli attuali giudici un passaggio
graduale tra vecchio e nuovo sistema.

Uncat ribadisce la necessità di compiere scelte coraggiose e a reale tutela dei contribuenti, che devono poter
contare su un giudice a tempo pieno, professionale, specializzato e assunto tramite concorso
La seconda opzione appare, quindi, confacente alle esigenze di una vera riforma della giustizia tributaria
sotto il profilo logico e giuridico.

In questo contesto è, però, necessario che il reclutamento dei giudici della sezione specializzata tributaria
della Cassazione, nella opinabile prospettiva dell’articolo 102 della Costituzione, assicuri il mantenimento
dei livelli di conoscenza dei profili massimamente processuali, essenziali nel grado di legittimità, livelli
che non possono essere attribuiti a tutti gli operatori indistintamente, tant’è che il patrocinio innanzi alle
magistrature superiori è consentito solo agli avvocati iscritti all’albo speciale.

Il Governo garantisca che il PNRR sia una vera occasione di rilancio piuttosto che di conservazione di
interessi costituiti.

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