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Referendum trappola: 2,5 milioni di nuovi cittadini per ribaltare l’Italia

Landini confessa in video: il vero obiettivo è la cittadinanza automatica, non i lavoratori

Referendum di giugno: il cavallo di Troia del PD e Landini per dare la cittadinanza a 2,5 milioni di stranieri

Altro che diritti dei lavoratori: l’unico vero obiettivo è cambiare l’elettorato italiano e scardinare il governo con un blitz antidemocratico

Il referendum lanciato da CGIL e Partito Democratico è presentato come una battaglia per i diritti. Ma sotto la superficie si cela un disegno preciso: cambiare l’Italia senza passare dal voto popolare, sfruttando la scorciatoia della cittadinanza facile.

Il vero cuore del referendum: la cittadinanza automatica

Cinque quesiti, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. Ma è quest’ultimo il vero obiettivo. A confermarlo non sono solo gli osservatori più attenti, ma lo stesso Maurizio Landini, segretario CGIL, in un video diventato virale. Le sue parole sono inequivocabili:

«Se vinciamo il referendum sulla cittadinanza, il giorno dopo due milioni e mezzo di persone avranno automaticamente il diritto alla cittadinanza italiana».

Lavoro usato come esca: un voto di scambio travestito da giustizia sociale

I quattro quesiti sul lavoro sembrano solo un pretesto. Nessuno nel PD o nella CGIL ha mai portato avanti con serietà queste istanze. Ora improvvisamente diventano urgenze… ma solo per barattarle con il sì alla cittadinanza automatica.

Un blitz per ribaltare il governo

Il vero obiettivo è scardinare il governo Meloni. Non riuscendo a vincere con le elezioni, provano a cambiare le regole del gioco. Creano consenso artificiale, sperano in nuovi cittadini “fedeli” al PD. Landini stesso afferma:

«Se attraverso il voto costruiamo questo cambiamento, apriamo la strada a un nuovo modello sociale e politico in Italia e in Europa».

Un appello alla lucidità

Gli italiani non sono più ingenui. Hanno visto, ascoltato e capito.
Il 9 giugno, molti sceglieranno di non votare. Non per disinteresse, ma per non legittimare un referendum che è una farsa costruita a tavolino.

Maurizio Landini nel video è inquietante: non il sindacalista che difende il lavoro, ma un aspirante stratega politico, spinto da un’agenda ideologica, con lo sguardo teso e la voce piena di rabbia.
Le parole che pronuncia – con quella sicurezza gelida – non sono quelle di un uomo che cerca giustizia sociale, ma di chi punta a scardinare il sistema democratico per cambiarlo da dentro, sfruttando l’inganno del voto.

Dice che basta un sì” per dare la cittadinanza a milioni di stranieri, come se la sovranità di un Paese fosse un bottino elettorale da distribuire a piacimento.
Una frase che in un’altra epoca avrebbe fatto tremare i palazzi della politica. Oggi, per fortuna, fa aprire gli occhi a milioni di italiani.

Perché la vera democrazia non nasce dai blitz, non si costruisce con le scorciatoie, e non si piega alle rabbie ideologiche di una sinistra in crisi di consensi.

Questa non è una riforma.
È una trappola. E lo è per davvero.

Le frasi riportate di Maurizio Landini provengono da un video pubblico diffuso sui social. L’articolo esprime una libera opinione politica nel rispetto del diritto di cronaca e critica, ai sensi dell’art. 21 della Costituzione italiana.

 

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