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(F. Gigante) In Sicilia, il simulatore di volo “atterra” la paura di volare

“…Pilota volo FG1070 a Torre: Raisi è possibile salire a Flight level 220?

Torre: FG1070 autorizzato per salita FL220;

Pilota volo FG1070: PMO fortissima turbolenza, chiedo autorizzazione ad atterraggio di emergenza, passeggeri feriti;

Torre: Volo FG1070 l’alternato più vicino è Birgi, scenda FL 150 e viri a destra, prua 015, mezzi di soccorso allertati..”.

Queste sono le comunicazioni terra-bordo-terra di una chiamata di un’emergenza riprodotta al simulatore di volo, in presenza di un paziente affetto da aerofobia, meglio conosciuta come paura di volare. Emergenza che in condizioni reali avrebbe inevitabilmente lasciato un’esperienza negativa al passeggero.

 

L’avvicinare il paziente con sindrome aerofobica al simulatore di volo è un punto a vantaggio del volo simulato in quanto il paziente ha la certezza di trovarsi a terra e padroneggiare con il velivolo senza la minaccia che comporta un volo reale attraverso le fasi più importanti quali l’imbarco, il decollo, l’atterraggio o durante una forte turbolenza.

La paura di volare colpisce indiscriminatamente viaggiatori abituali, occasionali e coloro che non sono mai saliti a bordo. In autunno, quel senso di oppressione, accompagnato spesso da tachicardia, lo si potrà controllare e vincere con il primo corso sulla paura di volare, abbinato ad un simulatore di volo, che si terrà a Terrasini, a pochi chilometri dall’aeroporto “Falcone-Borsellino” di Palermo. Ad organizzarlo è Flypont.

Il com.t Andrea Pontiero presso la sede Flypont

Si tratta di un simulatore, l’unico in Sicilia, che riproduce fedelmente in scala 1:1 il cockpit (cabina di pilotaggio) di un MD 80, l’aereo che ha fatto la storia dell’aviazione civile in Italia e nel mondo. Il suo ideatore è Andrea Pontiero, giovane Comandante di B 737 di una compagnia low cost con all’attivo circa 7000 ore di volo. Il Simulatore “Flypont”, dal diminutivo del cognome di Andrea, nasce quasi 12 anni fa, a Verona, da un gruppo di amici appassionati di volo. “L’idea – ci spiega Andrea – è maturata quando ho iniziato a conseguire, circa13 anni fa, le mie prime licenze di volo, la PPL (Private Pilot Licence) e l’ATPL (Airline Transport Pilot License) tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti”. Andrea a 25 anni intraprende il corso comando e a metà del 2018 diventa istruttoredi linea. Il suo compito è quello di formare i neo assunti, verificare che vengano mantenuti gli standard operativi e addestrare i futuri comandanti.

A sinistra Luca Piazzola a destra Andrea Pontiero

“L’idea di voler realizzare un simulatore già c’era – ricorda il Comandante Pontierosolo che purtroppo non lavorando ed avendo poche risorse disponibili è un po’ scemata, successivamente sono venuto a conoscenza della vendita di questo MD 80 a San Dona di Piave (VE) e così ho deciso di acquistarlo”. Dopo avergli dato una rinfrescata alla strumentazione, è stato smontato fino all’ultima vite, completamente ricablato, migliorato e da gennaio del 2019 è arrivato a Terrasini dove ha fatto il primo “volo” a fine giugno dello scorso anno ed a fine novembre 2019 il Comandante Pontiero ha aperto un Associazione culturale dov’è coadiuvato da un efficiente staff professionale: Luca Piazzolla (28 anni, primo ufficiale di B 737 e responsabile dell’addestramento), Daniele Ripa (25 anni, primo ufficiale di B 737 e vice presidente) Piergiuseppe Malizia (31 anni, istruttore) e Giorgio, giovane comandante ed istruttore di volo che terminati gli studi in Psicologia affiancherà i pazienti a superare la paura del volo.

L’equipaggio di Flypont

Durante il lockdown, il simulatore ha avuto degli aggiornamenti. “Posso dire – ci spiega Andrea – che il 95 % dei pezzi sono veri, cioè di aeroplani che hanno volato quindi cannibalizzati da altri MD 80 ormai dismessi dalle compagnie aeree”. Il Flypont è aperto, dai diciottenni ai settantenni, appassionati di volo e di Flight Simulator che vogliono mettere in pratica ciò che hanno assimilato col PC di casa con uno strumento molto più complesso, ai piloti in addestramento. “Il simulatore ha diversi vantaggi, – continua Andrea – innanzitutto la velocità con la quale possiamo modificare diverse situazioni come la posizione dell’aeroplano, il meteo e ci da’ una grandissima libertà nelle tempistiche perché possiamo fare tutto secondo quelli che sono i tempi di chi sta osservando la sessione e di chi sta volando”.

Il com.te Andrea Pontiero al Simulatore

Il simulatore così come nell’addestramento di linea ricopre un ruolo estremamente importante, proprio per questo motivo, perché non si possono simulare ad esempio delle piantate motore con l’aeroplano vero sui centri abitati. “Tutti i nostri corsi Flight School – tiene a precisare Andrea Pontiero – sono tenuti da comandanti, istruttori e piloti abilitati su aerei di linea, con migliaia di ore di volo all’attivo”. Dall’inizio delle attività considerando il periodo di emergenza Covid 19, Flypont ha avuto una ottima risposta, superiore alle aspettative. “Tra appassionati, piloti in addestramento e piloti di linea – conclude il Comandante Pontiero – abbiamo avuto circa 130 clienti. Di questi una decina in addestramento e circa 50 di linea. I nostri obiettivi sono: di renderlo il più accessibile a tutti anche in termini di costo con la possibilità di arricchirsi a livello culturale”.

Tre sono i corsi per chi si avvicina al simulatore: il Basic, l’Advanced e il Corso per piloti, con tre sessioni da 65, 85 e 110 minuti. Il Basic è rivolto all’appassionato che vuole provare qualcosa di diverso usando i comandi per poter virare, salire, scendere, decollare e atterrare, con i consigli dell’istruttore. “Normalmente lavoriamo sul Basic – precisa il Comandante Pontiero – che ha degli scenari predefiniti e dimostriamo quelle che sono le possibilità del simulatore, le dinamiche del volo e gli avvicinamenti poi una volta che è stata fatta l’esperienza di tipo basico, perché non salire di livello con l’avanzato dove andiamo ad introdurre, i decolli, il volo IFR (Instrument Flight Rules) e tutte le varie procedure strumentali, il calcolo di una performance con le varie tabelle di pista”. Con l’Advanced si potrà scegliere di volare con un istruttore che farà da copilota, oppure con un amico, per creare l’equipaggio perfetto.

Verrà simulato un volo completo, con procedure d’imbarco, messa in moto, rullaggio e decollo con condi-meteo più avverse e procedure più difficili e complesse. Addirittura c’è la possibilità di simulare situazioni di emergenza e gestirle con il manuale QRH (Quick Reference Handbook) come dei veri piloti. Dopo l’Advanced c’è il percorso di formazione per diventare pilota di linea, un corso rivolto a chi sta terminando le licenze di volo, il corso JOC, Jet Orientation Course.

Il JOC, orientamento dell’aeroplano a getto, è un corso avanzato di collegamento tra l’addestramento fatto su un velivolo scuola e la prima abilitazione su una macchina jet. Dedicato ai piloti che non posseggono esperienza sui jet, dove vengono spiegate tutte quelle che sono le dinamiche di operazioni su un aeroplano a getto con le sue caratteristiche sia di handling, cioè di volo, sia della gestione del motore a turbina, di gestione di sistemi più complessi, integrando quello che viene fatto con il corso MCC, (Multi Crew Cooperation) il cui scopo è quello di addestrare i piloti a lavorare in team nella cabina di pilotaggio, ottimizzando la suddivisione dei compiti l’uso delle check list e il reciproco controllo, sia in situazioni normali che nelle situazioni di emergenza.

Il responsabile dell’articolo al simulatore

Sicuramente è un valore aggiunto aver fatto un percorso JOC – tiene a precisare il Comandante Pontiero – per chi lo ha terminato e vuole avere la possibilità di arricchire il proprio curriculum con un corso di questo genere sicuramente anche agli occhi di una compagnia aerea, completa, quella che è la formazione, nonostante non sia obbligatoria. Nel periodo in cui stiamo vivendo, dove la preparazione di un pilota sia a livello teorico sia pratico fa la differenza, nel momento in cui si trova davanti alla selezione, presentarsi con una formazione completa e di alto livello dà sicuramente una possibilità in più alla compagnia che assume il pilota, una garanzia di alto livello di preparazione di tutta la sua carriera”.

Nei progetti futuri si sta sviluppando una collaborazione con alcune scuole superiori siciliane per far avvicinare i giovani a questa incantevole professione.Ci prefiggiamo che l’esperienza sul nostro simulatore – precisa Andrea – non sia mai un videogioco, puntando sempre su quello che è l’inserimento all’interno di un ambiente che è del tutto uguale a quello di un centro di addestramento per piloti di linea. Al centro di Bergamo della Ryanair si trovano le stesse cose che sono qui da noi. Il nostro obiettivo è quello di essere il più simile possibile a quello che è un centro di addestramento di una compagnia aerea”.

Per il prossimo anno Flypont sta pensando di realizzare un simulatore di A 320 certificato per i corsi MCC.Pensando alla completezza – conclude il Comandante Andrea Pontiero – A320 darebbe uno step in più alla competenza come modo di volare. Vi aspettiamo venite a volare con noi”.

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