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Aggressioni, baby gang, il Paese alla deriva. Romano (SIULP): “bene risposta Questura Palermo”

Aggressioni in movida: Romano (SIULP), bene risposta Questura Palermo per identificazione aggressori movida. Attesa e necessaria misura adottata da A.G.

Speriamo sia esempio anche per aggressori del personale in divisa e delle helping profession. 

 

Aggressioni, baby gang, il Paese alla deriva. Romano (SIULP): “bene risposta Questura Palermo”

“Esprimiamo un plauso per l’attività svolta dai Colleghi della questura di Palermo per l’identificazione dei componenti della banda che consumava aggressioni, violente e gratuite, durante la movida del capoluogo siciliano. Apprezziamo la decisione dell’Autorità Giudiziaria, e per questo ringraziamo, con la quale ha emesso provvedimenti cautelari per far cessare comportamenti, sempre più diffusi e violenti, attuati senza motivi da chi è ormai convinto di poter godere di totale impunità.
Sempre più spesso assistiamo a comportamenti, come quelli oggetto delle attività di indagini scolte a Palermo, posti in essere da giovani, soprattutto quando si raggruppano in quello che comunemente viene definito “il branco”, a scapito di malcapitati di turno.

Una deriva che, per mancanza di risposte da parte dello Stato in modo immediato e certo, ha raggiunto livelli estremamente preoccupanti al punto che ormai nel nostro paese si conta un’aggressione ogni tre ore anche ai danni del personale in divisa chiamato a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica.

Un fenomeno che, oltre ad essere trasversale e dilagante basti pensare che interessa tutta la nostra penisola e tutti i ceti sociali come dimostrano i fatti di Rimini che nel solo mese di giugno hanno fatto registrare ben 11 poliziotti feriti con prognosi sino a 50 giorni e automezzi di servizio gravemente danneggiati, è diventato una vera e propria emergenza che necessità di risposte certe, immediate come quelle individuate dall’A.G. di Palermo. Una piaga che se verificata su tutte le helping profession (come medici, infermieri, professori, tassisti, conducenti di autobus e taxi e controllori di treni) fa registrare un’aggressione ogni 3 minuti con una escalation di violenza sempre più pericolosa.

Un fenomeno che richiede una risposta certa, immediata e deterrente, anche con norme specifiche, che faccia comprendere che dietro ogni donna e ogni uomo che veste un’uniforme o svolge una funzione di pubblico servizio o pubblica utilità c’è lo Stato e che lo stesso interviene a loro tutela.
Così in una nota Felice ROMANO Segretario Generale del SIULP, il primo sindacato del comparto sicurezza e difesa che da tempo ha lanciato l’allarme sulla devianza e pericolosità di queste aggressioni, commenta l’esito delle indagini della questura palermitana e dei provvedimenti emessi dalla locale A.G. rammentando le tante, troppe aggressioni che subiscono anche i poliziotti.

Siamo giunti ad un punto di non ritorno, sottolinea Romano, che necessità di risposte immediate da parte dell’esecutivo, concrete e certe se vogliamo che le nostre strade non siano più teatro di violenza e aggressioni gratuite solo perché vi è la erronea diffusa convinzione di una totale impunità per effetto dei percorsi giudiziari che oggi richiedono tempi troppo lunghi. Ormai sembra che lo Stato, in ogni sua espressione, non abbia più alcuna autorevolezza per questi violenti che si sentono liberi di agire come credono ignorando e violando ogni norma, oltre che il civile comportamento che tutti dovrebbero tenere nel rispetto della democrazia e delle libertà altrui, solo perché convinti che tanto nulla accade e nessuno li ferma.

Il “bollettino di guerra” di Rimini, la violenza registrata a Palermo come nel Veneto, in Lombardia e in tante altre regioni, insieme al caso emblematico del giovane che nel napoletano colpisce al volto un carabiniere in servizio di ordine pubblico per il solo gusto di verificare quale sarebbe stata la reazione, per lui nessuna visto che il tutto si è concluso solo con una denuncia a piede libero, sono il termometro che la degenerazione comportamentale di questi personaggi è giunta ad un livello di allarme rosso che richiede una risposta ferma e immediata. I casi di medici o infermieri che non vogliono più recarsi al lavoro perché quotidianamente oggetto di violenza da parte degli avventori degli ospedali, sono emblematici della gravità della situazione e della diffusa mancanza di rispetto verso lo Stato e di chi lo rappresenta.

Abbiamo lanciato persino una raccolta di firme per una legge ad iniziativa popolare per richiamare l’attenzione del governo e del Parlamento sulla gravità della situazione e sulla necessità di intervenire a difesa dello Stato, della sua integrità e autorevolezza, per la difesa delle donne e uomini che lo servono e lo rappresentano. Ma questa nostra iniziativa potrebbe essere tardiva rispetto alla gravità del fenomeno, all’urgenza di darvi una risposta immediata e risolutiva. Giacché solo l’intervento del Governo e del legislatore possono dare la necessaria urgente e proficua soluzione di cui questa emergenza necessità.

Ecco perché, conclude il leader del SIULP, questa questione sarà anche al centro del nostro dibattito del nono congresso nazionale che si terrà a Roma a partire dall’11 luglio alla presenza del Segretario Generale della CISL Luigi Sbarra, dei Ministri Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Luciana Lamorgese, del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza Prefetto Franco Gabrielli e di quello al Ministero deell’Interno Nicola Molteni, oltre ai numerosi parlamentari e al Capo della Polizia – Direttore Generale della P.S. Prefetto Lamberto GIANNINI e di tutti gli addetti ai lavori. Speriamo che con tale iniziativa, mettendo assieme tutte le eccellenze che operano nel campo della sicurezza o dei segmenti ad essa necessaria riusciremo ad avere nuovi ed appropriati strumenti legislativi che tutelino i cittadini e gli stessi operatori preposti a garantire la sicurezza ridando dignità al lavoro che svolgiamo e autorevolezza allo Stato che ci onoriamo di rappresentare.”

Palermo con il suo centro storico divorato dalle bancarelle di extracomunitari. Non vi è spazio nemmeno per i pedoni. I ragazzini sfrecciano a tutto gas con le bici, motorini e monopattini. Dov’è il controllo? E a che serve il controllo se il giorno tutto torna come sempre.

Orlando, da Sindaco risultò fallimentare su questo fronte, anzi non gliene importava nulla, cazzi dei palermitani.

Da Lagalla ci aspettiamo tanto, proprio tanto. Deve essere intransigente su regole e legalità. Queste situazioni di illegalità diffusa alimenta e consolida le organizzazioni criminali e le mafie.

Foto di una giornata tipo al centro storico di PAlermo

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