“Fuorisede”: docufilm in anteprima a Palermo il 21 ottobre
700 ragazzi al casting per il film prodotto da Listen! che svela cosa significa davvero vivere da fuorisede

La residenza universitaria Santi Romano di viale Delle Scienze ospiterà martedì 21 ottobre alle 15:45 la proiezione del docufilm “Fuorisede: Storie di vita e di studi”, che l’associazione Listen! ha prodotto con il sostegno economico dell’ERSU Palermo e i patrocini di ANDISU e Regione Siciliana.
Il progetto racconta la quotidianità degli studenti fuorisede che vivono nel capoluogo siciliano, attraverso le voci dirette dei protagonisti. All’incontro interverranno il regista Gaetano Di Lorenzo e il direttore di produzione Salvo Ferrara, che dialogheranno con gli studenti che hanno lavorato al film come attori e tecnici.
Durante l’evento i rappresentanti del mondo accademico e studentesco porteranno i loro saluti istituzionali, insieme alla presidente Margherita Rizza e al presidente nazionale ANDISU Emilio Di Marzio.
La fase di selezione si è rivelata particolarmente significativa: circa 700 studentesse e studenti hanno partecipato al casting, candidandosi sia per i ruoli da protagonista che per le mansioni tecniche richieste dalla produzione. L’opera rientra nell’ERSUFESTIVAL, il programma di attività culturali che l’ERSU ha deliberato per l’anno accademico 2024/25.
Gli autori hanno scelto di dare voce diretta ai giovani che frequentano università, accademie di belle arti e conservatori di musica a Palermo.
Il docufilm esplora le loro aspirazioni quotidiane, gli obiettivi che si pongono per il futuro e il rapporto che costruiscono con l’ateneo. Particolare attenzione riceve il tema dell’integrazione nella nuova dimensione cittadina: il film mostra come nascono e si consolidano i rapporti interpersonali in un contesto sociale nuovo e complesso, racconta l’entusiasmo che accompagna la conquista dell’autonomia ma anche le paure legate alla distanza dagli affetti familiari, i nuovi punti di riferimento che gli studenti trovano e le strategie che sviluppano per gestire la vita quotidiana.
Il risultato è uno spaccato autentico di quella che definiscono “una città nella città”, dove convivono anime, lingue, tradizioni e sensibilità diverse, e dove si formano ogni giorno linguaggi e dinamiche che plasmano intere generazioni di studenti.







