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Più spazio alle donne nella politica siciliana. Una proposta di legge per garantire una presenza minima del 40% nelle giunte comunali

Schillaci (M5S): «Rappresentanza femminile ancora troppo bassa, ma il cambiamento è possibile e necessario»

Palermo, 9 maggio 2025 – «Le donne alla guida delle istituzioni sono una certezza: dimostrano capacità, competenza e visione». Con queste parole la vice capogruppo del Movimento Cinquestelle all’ARS, Roberta Schillaci, interviene nel dibattito sulla parità di genere in politica, rilanciando la necessità di norme che promuovano un accesso più equo delle donne alle cariche istituzionali.

In occasione di un convegno su Costanza d’Altavilla tenutosi ieri a Palazzo dei Normanni, Schillaci ha ribadito quanto sia urgente «costruire le condizioni affinché ogni donna possa esercitare il potere che le compete». A partire da una proposta di legge che, a breve, dovrebbe essere discussa all’Assemblea Regionale Siciliana, e che mira a garantire una presenza minima del 40% per ciascun genere nelle giunte comunali.

Attualmente, in Sicilia, solo 15 dei 70 deputati regionali sono donne, ovvero circa il 20%, nonostante le donne costituiscano la maggioranza dell’elettorato: 2,3 milioni contro 2,2 milioni di uomini. Uno squilibrio che si riflette anche nella leadership amministrativa: solo 24 sindaci su 391 comuni siciliani sono donne, meno del 10%.

Schillaci sottolinea come questo divario non sia solo numerico, ma anche culturale e normativo. «La doppia preferenza di genere per le elezioni comunali è arrivata in Sicilia solo nel 2013 – ha ricordato – mentre altre regioni, come la Campania, l’avevano già introdotta nel 2009».

Per rafforzare la sua posizione, Schillaci cita modelli internazionali di governance al femminile: «Dal modello Fukushima, dove nel 2011 un governo a maggioranza femminile decise la chiusura delle centrali nucleari, alla Svizzera, con il primo ministero dell’Ambiente al mondo interamente femminile, fino alla Finlandia, dove il 46% del Parlamento è composto da donne e molti partiti sono guidati da leader femminili».

L’obiettivo ora, conclude la deputata Cinquestelle, è duplice: «rafforzare il protagonismo femminile nei governi locali e ottenere la doppia preferenza di genere anche per le elezioni regionali». Un percorso, sottolinea, che necessita di un impegno trasversale, ma che rappresenta «una tappa imprescindibile per costruire una Sicilia più equa e rappresentativa».

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