Pippo Baudo, una carriera dedicata all’intrattenimento televisivo che educa, alla musica autentica e alla scoperta di talenti
Dal talento scoperto nelle “piccole cose” al Sanremo che ha fatto la storia italiana

Pippo Baudo, il maestro della TV che educava e univa
Dal Sanremo trasformato in rito nazionale alle sue “piccole cose” che diventavano grandi
Baudo e le piccole cose che muovono gli ingranaggi del mondo
Tutti sanno che è stato un volto simbolo della televisione italiana, con una carriera lunga oltre 60 anni, segnata da programmi di intrattenimento che non hanno mai rinunciato allo spessore culturale.
Il suo legame con la musica è stato profondo: ex pianista jazz, autore, presentatore del Festival di Sanremo e talent scout. Nel corso della sua vita ha scoperto e sostenuto artisti come Al Bano, Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Giorgia, Andrea Bocelli e molti altri. Ma Baudo, prima di tutto, dava importanza alle piccole cose.
Una TV educativa, formativa e di aggregazione
Pippo Baudo non è stato soltanto il volto di una lunga stagione televisiva: è stato l’incarnazione di una TV educativa, formativa e di aggregazione, capace di parlare a più generazioni senza mai cadere nella volgarità o nell’eccesso. La sua televisione era una scuola di linguaggio e di comportamento: si imparava il rispetto, il garbo, la capacità di raccontare e di ascoltare. Un modello oggi lontano dalla televisione gridata e dalla ricerca spasmodica di scandali.
I suoi programmi non erano solo spettacolo, ma veri luoghi di incontro culturale. Il pubblico non li seguiva per inseguire polemiche, ma per condividere momenti di socialità. Baudo aveva capito che la televisione poteva essere uno strumento per unire, non per dividere, e ha sempre messo questa missione davanti all’egocentrismo che troppo spesso domina lo spettacolo.
La sua figura di talent scout ne è stata la prova: non si limitava a lanciare volti nuovi, ma offriva opportunità a chi portava con sé arte, talento e professionalità. Era un modo per arricchire la TV con contenuti freschi e innovativi, senza mai tradire la centralità del pubblico.
La musica era davvero musica
Con Baudo la musica italiana era trattata come linguaggio universale e non come semplice intrattenimento. I Sanremo da lui diretti hanno segnato un’epoca, trasformando la rassegna canora in un evento nazionale, un rito collettivo che raccontava l’Italia attraverso le canzoni. Se oggi Sanremo è un fenomeno seguito in tutto il mondo, lo si deve al lavoro certosino e visionario di chi, come lui, ha creduto nella canzone italiana e l’ha valorizzata con amore e professionalità.
La sua eredità non è solo televisiva, ma civile e culturale: Pippo Baudo resterà il simbolo di una televisione che insegnava senza annoiare, che emozionava senza scandalizzare, che univa senza urlare.
Baudo, il talent scout delle “piccole cose”
Quella riflessione sulle “piccole cose” Baudo la fece proprio mentre preparava l’uscita di Simone Cristicchi a Sanremo. Un giovane artista allora poco conosciuto, con una canzone apparentemente “piccola” ma capace di scuotere le coscienze. Baudo ne colse subito la forza, accompagnandolo con quell’attenzione “fraterna” che riservava ai talenti autentici.
«Una canzone sembra una piccola cosa, ma è proprio dalle piccole cose che nasce la grande ruota del mondo».
E davvero quella piccola cosa si trasformò in una grande: Cristicchi conquistò il pubblico con Ti regalerò una rosa, un brano entrato nella storia della musica italiana. Era questo lo sguardo di Baudo: cogliere nel dettaglio, nel gesto minimo, nella parola intima, la potenzialità di un mosaico più grande. Una lezione che oggi suona come un testamento culturale: la televisione e la musica non sono rumore, ma cura, attenzione e responsabilità verso chi ascolta.
In fondo, Pippo Baudo ha incarnato la forza delle piccole cose: quelle che sanno cambiare la vita di un artista, di una canzone, di un pubblico intero. È lo stesso filo che provo a raccontare nelle pagine di Io sono energia: non certo in paragone alla sua grandezza, ma come richiamo a un principio universale — l’energia autentica nasce sempre dai dettagli più semplici.







