
Tra i relatori: Giacomo De Leo, Preside della Facoltà di Medicina; Nuccio Vara, giornalista RAI; Fortunato Arena, docente Universitario e Vicepresidente Casa editrice ZAcco.
SINOSSI: La Palermo di Melinda Zacco è una città che ha tutte le qualità per far scrivere di sé e del suo ruolo di protagonista esercitando da sempre un fascino irresistibile. Un intreccio di storia, cronaca e leggenda per condurre il lettore a una Palermo spesso sconosciuta proprio dai palermitani. Si scopre così la Palermo non solo da cartolina, ma anche una città che conserva, nonostante gli scempi consumati nel tempo, palazzi nobiliari e tesori d’arte unici al mondo. Indagare tra le maglie della memoria ci aiuta a recuperare un patrimonio storico-artistico per molti dimenticato, frutto di tante dominazioni: fenici, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, aragonesi, spagnoli, borbonici, fino alla spedizione dei Mille e all’Unità d’Italia, senza dimenticare il periodo dei Florio e dei Whitaker, ma anche il triste periodo di sangue causa della Grande Guerra e gli orrori della Seconda Guerra che distrusse con i bombardamenti una grande parte della città, ancora oggi non del tutto risanata. L’autrice non si limita ad analizzare solo la cronistoria, ma anche i contesti dottrinali epocali e della sfera politico istituzionale e sociale nei quali si sono anche sviluppati tradizioni e linguaggi della civitas, quasi come a fare entrare in simbiosi l’arte, il linguaggio, la cultura, filosofie di vita e miscellanee religiose. E’ evidente in tutta la narrazione della Zacco un profondo affetto per la sua Palermo con la viva speranza che custodire la memoria di una città aiuti a preservarne l’identità e a farla amare, attraverso una presa di coscienza e consapevolezza. Perché, come dice l’autrice: “Palermo è bella…bellissima e la forza della memoria è determinante nella formazione di un popolo”.