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Non simulò minacce mafiose, assolto sindacalista Cgil

"Il fatto non sussiste" ha stabilito il giudice Daniela Maugeri del tribunale di Termini Imerese.

Era accusato di avere confezionato una lettera di minacce da parte della mafia. Ma il sospetto di una simulazione è caduto e dopo cinque anni Vincenzo Liarda, sindacalista della Cgil e promotore del consorzio “Sviluppo e legalità”, è stato assolto. “Il fatto non sussiste” ha stabilito il giudice Daniela Maugeri del tribunale di Termini Imerese.
“Finisce finalmente – è il commento di Liarda – un incubo durato più di cinque anni”. Il sindacalista, che vive a Polizzi Generosa nelle Madonie, ha avviato dieci anni fa una campagna per un uso sociale del feudo di Verbumcaudo, confiscato al boss Michele Greco il “papa” di Cosa nostra. Prima che il feudo fosse assegnato al consorzio guidato da Liarda, il sindacalista aveva ricevuto numerose minacce: alberi tagliati, la casa di campagna incendiata, l’auto danneggiata, varie lettere anonime con minacce di morte. Una delle ultime lettere era arrivata nel 2012. C’era scritto tra l’altro: “Non hai vinto e hai condannato la tua famiglia…”. Le iniziali sue, della moglie e della figlia erano segnate con una croce. Tre anni dopo, nel 2015, Liarda è stato indagato. Nella lettera erano state trovate le sue impronte digitali che, secondo l’accusa, non potevano esserci: il reperto era stato infatti consegnato direttamente dalla moglie, che l’aveva aperta, ai carabinieri che indagavano sulla catena di intimidazioni contro Liarda.
Il giudice ha ora accolto la tesi dei difensori del sindacalista, Francesca Di Filippo e Elisa Braccioforte, secondo cui le tracce digitali di Liarda si confondevano con altre impronte. Ciò non escluderebbe una contaminazione del foglio. “Di questa storia – aggiunge il sindacalista – colgo l’aspetto positivo dell’assoluzione. Ma ho vissuto momenti difficili: sono stato sul punto di non occuparmi più di Verbumcaudo”. Soddisfazione per l’assoluzione di Liarda è stata espressa dal segretario della Cgil di Palermo, Mario Ridulfo. “Tre anni fa – dice – apprezzammo la sensibilità di Liarda di autosospendersi dal sindacato. Oggi, la decisione dei giudici conferma la validità del lavoro svolto da Liarda”. (fonte ANSA).

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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