Nelle basi di Trapani Birgi o Pantelleria l’addestramento di piloti di F-35, sarà la prima volta fuori dagli Stati Uniti.

La Sicilia si prepara a scrivere un nuovo capitolo di eccellenza aeronautica: sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti a ospitare l’addestramento dei piloti di F-35. “Così come siamo l’unico Paese al mondo dove vengono assemblati gli F-35, a Cameri” ha annunciato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla base aerea di Decimomannu. “Perché il futuro si costruisce non limitandosi alla difesa ma facendo diventare la difesa un motore sociale, economico e di innovazione tecnologica. E questo ne è l’esempio”, ha aggiunto il ministro. Oggi quello stesso percorso per formare l’élite del combattimento aereo viene fatto in Italia all’International Flight Training School nella base aerea di Decimomannu in Sardegna, a pochi chilometri da Cagliari.
In Sicilia, l’addestramento avverrà o presso la base del 37° Stormo di Trapani-Birgi o presso il Distaccamento aeroportuale di Pantelleria, dove a fine 2024 è stato interessato da una attività addestrativa sulla capacità Air Landed Aircraft Refuelling Point (ALARP) per il rifornimento avanzato di velivoli aerotattici, alla quale hanno preso parte assetti F-35B dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare. Sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti “dove verranno formati i piloti degli F-35”. L’annuncio è arrivato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha presenziato alla cerimonia di consegna delle aquile a 16 piloti che hanno appena terminato la fase 1 del loro percorso formativo. Alcuni proseguiranno in Sardegna la loro preparazione per poter diventare dei veri e propri Top gun. L’Italia è anche l’unico Paese al mondo dove vengono assemblati gli F-35, a Cameri in Piemonte, “perché il futuro si costruisce non limitandosi alla difesa ma facendo diventare la difesa un motore sociale, economico e di innovazione tecnologica. E questo ne è l’esempio”, ha sottolineato il ministro, che ha poi voluto rispondere alle polemiche di questi mesi sull’aumento delle spese per la difesa: “Abbiamo bisogno di una difesa forte principalmente per garantire la pace e la sicurezza, perché non c’è democrazia senza pace e sicurezza. Non c’è futuro o ospedali senza una difesa forte. La difesa non può essere vissuta come un costo ma è un’opportunità per lo sviluppo, come dimostrano le aziende Leonardo e Fincantieri”.
Fabio Gigante