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Milano, donna di 71 anni travolta e uccisa da minori rom: bufera politica sulla sicurezza

Quattro ragazzi di 11-13 anni rubano un’auto e investono mortalmente una donna. La Procura dei Minori li riaffida alla famiglia.



Titolo alternativo: Milano, 71enne uccisa da minori rom: scontro tra politica e sicurezza
Sottotitolo alternativo: Quattro ragazzi di 11-13 anni travolgono e uccidono una donna dopo il furto di un’auto. Il caso scuote la città.

Milano, 71enne travolta e uccisa da quattro minorenni rom: infuria lo scontro politico

I ragazzi, di 11-13 anni, hanno rubato un’auto e investito mortalmente una donna. La Procura dei Minori li ha riaffidati alla famiglia.

MILANO 13 Agosto 2025 – Quattro minorenni di origine bosniaca, tre maschi e una femmina, di età compresa tra 11 e 13 anni, sono stati individuati e fermati dalla Polizia locale di Milano per l’investimento mortale di Cecilia De Astis, 71 anni, avvenuto l’11 agosto in via Saponaro, quartiere Gratosoglio.

Secondo le ricostruzioni investigative, i ragazzi avrebbero rubato una Citroën DS4, messa in moto e poi lanciata a velocità fino a travolgere la donna. Dopo l’impatto sono fuggiti, per poi essere rintracciati la mattina successiva in un accampamento rom abusivo di via Selvanesco.

Non imputabili per legge

Essendo tutti sotto i 14 anni, i quattro non sono imputabili secondo il codice penale italiano. Il caso è passato alla Procura per i Minori, che ha disposto il rientro in famiglia. Secondo quanto emerso, nessuno dei ragazzi risulta iscritto a scuola.

Reazioni politiche

Il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto la chiusura e demolizione del campo rom, oltre alla revoca della patria potestà ai genitori. Il sindaco Giuseppe Sala ha accusato la destra di strumentalizzare la tragedia, ricordando che il Comune ha già chiuso 24 insediamenti dal 2013 al 2024. Il governatore Attilio Fontana ha parlato di “tragedia inaccettabile”, mentre l’assessore La Russa ha criticato i servizi sociali per non aver sottratto prima i minori a un contesto familiare problematico.

Il commento

Non si può far finta che non sia successo nulla. Restituire questi ragazzi a un contesto familiare dove – stando alle informazioni disponibili – non frequentavano la scuola e vivevano in un ambiente dove l’illegalità non sembra un’eccezione, è una scelta che lascia perplessi. Qui non stiamo parlando di una marachella, ma di un fatto gravissimo: la vita di una donna è stata spezzata.

La responsabilità genitoriale, in questi casi, non può restare un concetto astratto. Se un nucleo familiare non è in grado o non vuole educare al rispetto delle leggi, lo Stato deve intervenire con decisione.

Ed è inutile che l’opposizione e il sindaco Sala parlino di “strumentalizzazione politica”: anche le istituzioni locali hanno precise responsabilità nel garantire sicurezza e ordine. Milano vive una crisi di sicurezza evidente, e chi governa la città deve affrontarla senza nascondersi dietro le polemiche.

Quando poi la criminalità riguarda gruppi di seconda o terza generazione, stranieri o rom, scatta spesso una difesa automatica da parte di certa politica, che rischia di trasformarsi in una protezione ingiustificata verso chi infrange le regole, lasciando sole le vittime. Una deriva che non può diventare normalità.

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