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Milano, accoltellato un 19enne: la sinistra tace sulla violenza crescente

Ancora un episodio di criminalità a Milano: la politica dell’accoglienza incontrollata sotto accusa

Milano, ancora sangue: 19enne accoltellato da un branco. La sinistra tace

Milano 22  febbraio 2025 –  Ancora violenza nella città di Sala. Si un altro giovane accoltellato. Ancora bande di immigrati balordi irregolari che trasformano le nostre città in zone franche della criminalità. È successo la sera del 21 febbraio, fuori dal centro commerciale Merlata Bloom, alla periferia nord-ovest del capoluogo lombardo. Vittima un ragazzo di 19 anni, accerchiato e assalito da un gruppo di cinque individui, presumibilmente nordafricani, che hanno tentato di rapinarlo. Volevano il cellulare, qualche spicciolo forse, e per questo lo hanno colpito con violenza inaudita. Pugnalate alla schiena, alla testa, alle mani. Ora il giovane lotta per la vita in codice rosso all’ospedale Niguarda.

Ma non è un caso isolato. È l’ennesima dimostrazione plastica di una politica che ha fallito, di una visione buonista dell’immigrazione che ha aperto le porte a una criminalità incontrollata. La sinistra, per anni, ci ha raccontato che tutto andava bene, che la sicurezza era solo una “percezione”. Boldrini ci parlava di “avanguardia”, il sindaco Sala minimizzava, le cooperative si mobilitavano per accogliere, non per proteggere. Ma intanto nelle strade la realtà esplode con la ferocia di una coltellata.

E ora? Silenzio. Nessuna manifestazione, nessun presidio di femministe, di associazioni, di attivisti della tolleranza ad oltranza. Nessuno scende in piazza per condannare chi ha ridotto un ragazzo in fin di vita. Perché? Perché il crimine è stato commesso da immigrati irregolari, da quegli stessi soggetti che per anni sono stati accolti a braccia aperte dalla sinistra radical-chic, dalle ONG e da tutti coloro che applaudivano gli sbarchi sulle navi come atti di civiltà.

Eppure, il conto di questa ideologia lo pagano gli italiani. Lo pagano i ragazzi accoltellati, le donne aggredite nelle stazioni, i commercianti rapinati. Lo pagano le famiglie che hanno paura di far uscire i figli la sera. Perché Milano, come tante altre città italiane, è ostaggio di bande violente che non dovrebbero nemmeno essere qui. Ma che invece sono state lasciate libere di fare ciò che vogliono, senza controllo, senza espulsioni, senza conseguenze.

Finché si continuerà a negare la realtà, a parlare di inclusione senza regole e di accoglienza senza sicurezza, questi episodi si ripeteranno. E allora, quando sarà troppo tardi, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità. O forse no, perché per certa politica e per certi media è sempre più comodo voltarsi dall’altra parte.

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