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Meccatronica: “Dove sono finiti i fondi stanziati in finanziaria? 40 milioni “spariti” nel nulla

40 milioni “spariti” nel nulla
Meccatronica: “Dove sono finiti i fondi stanziati in
finanziaria?

Le aziende attendono da 6 mesi. Il governo  faccia chiarezza, imprese incredule”

PALERMO – Dove sono finiti i fondi per la riconversione anti-Covid delle aziende siciliane?

Perché tra le risorse comunitarie  riprogrammate qualche giorno fa dalla Regione Siciliana non ci  sono i 40 milioni previsti dalla legge finanziaria a sostegno della riconversione? Devono ancora essere riprogrammati o sono stati utilizzati per altri scopi?

A porsi questi interrogativi sono le imprese del Distretto  produttivo Meccatronica, che lanciano un appello al governo Musumeci per fare chiarezza sul destino della norma di legge, approvata dall’Assemblea regionale lo scorso maggio, e non  ancora applicata. La norma crea un fondo, in capo all’Irfis, di 40 milioni di euro dell’art. 5 Comma 12, risorse da destinare a fondo perduto alle aziende che nel pieno della pandemia da Covid-19
invece di chiudere e mettere in cassa integrazione i dipendenti hanno riconvertito le linee per la produzione di dispositivi di  sicurezza e protezione: mascherine chirurgiche, Ffp2, gel igienizzante, tute, calzari, guanti.

Investimenti che le aziende private, sulla scorta della richiesta d’aiuto arrivata al Distretto in quella fase da parte dell’assessorato alle Attività Produttive, hanno fatto e che l’Ars aveva riconosciuto come scelta strategica,
approvando la “norma-ristoro” per sostenere le produzioni ‘made in Sicily”, garanzia di sicurezza rispetto ai Dpi provenienti dalla Cina. Quei Dpi, nella prima fase della pandemia, sono stati messi a disposizione della Protezione civile regionale e del sistema  sanitario. Ora, in questa seconda ondata, è tutto fermo, mentre la Sicilia continua a essere invasa da prodotti “made in Cina” “Sono trascorsi sei mesi ma ancora del fondo da 40 milioni non c’è
traccia – dice il presidente di Meccatronica, l’ingegnere Antonello  Mineo – Il governo ha riprogrammato 1,2 miliardi di euro di  risorse comunitarie a copertura delle norme della finanziaria di maggio, ma non c’è traccia dei 40 milioni per la riconversione. Le aziende sono molto preoccupate, hanno avuto fiducia nell’azione condotta dal governo e dall’Ars, ma adesso sono spiazzate: in questi sei mesi di attesa hanno continuato a investire fiduciosi,
ora arriva questa doccia gelata”.

Dove sono i fondi? È la richiesta che da ogni parte della Sicilia  arriva ogni giorno da alcune settimane a questa parte. “Ci sono imprenditori che pensano che quei fondi non arriveranno mai e  sono sul piede di guerra – avverte Mineo – C’è una norma di legge che va rispettata, confidiamo nel governo affinché faccia chiarezza. Le imprese stanno producendo, ma gli sforzi compiuti  in sei mesi rischiano di essere vanificati.

C’è sfiducia. In Sicilia continuano ad arrivare Dpi dalla Cina, il sistema sanitario è invaso come lo sono le scuole, dove a bambini e studenti vengono consegnate mascherine non a norma senza garanzia di sicurezza,  mentre il ‘made in Sicily’ viene praticamente ignorato.  Auspichiamo in un confronto a stretto giro di posta con gli assessori competenti e il presidente della Regione, Nello Musumeci”.

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