Maturità, oggi la prima prova: l’italiano tra ricordi, ansie e nuovi futuri
Un giorno simbolico che parla a chi studia oggi e a chi, da adulto, non ha mai dimenticato quella sensazione

Esami di Maturità 2025: si comincia con l’italiano, tra ansie e speranze
La prova d’italiano apre il percorso della Maturità. Un rito collettivo che unisce generazioni e riaccende ricordi forti.
Un banco, un foglio bianco, il cuore che batte forte.
18 giugno 2025 – Così inizia, oggi, l’Esame di Stato per migliaia di studenti italiani. La prima prova, quella di italiano, segna l’inizio di un passaggio simbolico che accomuna chi lo affronta oggi e chi, negli anni passati, lo ha già vissuto. È il tempo del giudizio, ma anche dell’orgoglio. Una tappa che fa tremare le mani e riempie di domande: “Ce la farò?”, “Sarò all’altezza?”.
Ansia da prestazione e il ricordo di chi c’è passato
Dietro ai banchi non ci sono solo studenti: ci siamo anche noi, adulti, genitori, professionisti che, almeno una volta, abbiamo sentito quella stessa stretta allo stomaco. L’esame di maturità non è mai solo un test: è la prima vera prova con sé stessi. Paura di sbagliare, di deludere, ma anche voglia di superarsi. Quel momento, per quanto faticoso, resta impresso come un mantra.
Un confine tra ciò che eravamo e ciò che possiamo diventare.
Non solo università: il valore del lavoro, anche manuale
La Maturità oggi dovrebbe aprire a nuove prospettive, non solo accademiche. C’è bisogno di ridare valore al lavoro manuale, troppo spesso dimenticato, ma che rappresenta una risorsa concreta e redditizia per il futuro.
Imbianchini, meccanici, falegnami, artigiani: mestieri che costruiscono, riparano, creano. Professioni dignitose e sempre più ricercate, che andrebbero riscoperte e insegnate con orgoglio, anche a chi oggi scrive temi su Ungaretti o riflette su Pirandello.
Oggi comincia un nuovo cammino per tanti giovani.
L’augurio è che, superata l’ansia, trovino il coraggio di scegliere con libertà il proprio futuro, qualunque esso sia. Non per compiacere qualcuno, ma per riconoscersi in ciò che si fa.