CronacaPrimo Piano

Marianna Caronia: “Stabilizzati gli ASU dei Beni culturali dopo 28 anni di attesa”

Il via libera del Consiglio dei Ministri rende operativa la norma voluta dall’Ars per i lavoratori precari della cultura siciliana.

14 marzo 2025 – Un risultato atteso da quasi tre decenni: i lavoratori ASU dei Beni culturali potranno finalmente accedere a un contratto a tempo indeterminato.

La stabilizzazione degli ASU impiegati nel settore dei Beni culturali in Sicilia è ormai realtà. Dopo l’approvazione in Assemblea Regionale lo scorso anno, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo alla norma che consente l’inquadramento di questi lavoratori all’interno della SAS (Servizi Ausiliari Sicilia) entro il 2026. Una svolta che pone fine a una lunga stagione di incertezza per centinaia di operatori impiegati da quasi trent’anni senza le garanzie essenziali di un lavoro stabile.

Un traguardo politico e sociale

Marianna Caronia, deputata regionale di Noi Moderati, è tra le principali promotrici del provvedimento e ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, definendolo “un traguardo fondamentale”. Con questa misura, non solo si riconoscono i diritti dei lavoratori storici del settore, ma si rafforza anche il sistema culturale siciliano, dando continuità ai servizi erogati in musei, biblioteche e siti archeologici regionali.

Dichiarazione di Marianna Caronia

“Esprimo grande soddisfazione per la definitiva soluzione del problema dei lavoratori ASU dei Beni culturali, che dopo 28 anni di attesa potranno finalmente contare su una meritata stabilizzazione. Questa importante novità, per la quale mi sono impegnata personalmente, rappresenta un traguardo fondamentale che abbiamo lungamente perseguito.
Oggi diventa realtà dopo il via libera del Consiglio dei Ministri alla norma approvata lo scorso anno all’Ars.
I lavoratori ASU dei Beni Culturali, che per troppo tempo hanno operato senza le dovute garanzie come la malattia e la possibilità di maturare una pensione, avranno ora la dignità di un contratto a tempo indeterminato e potranno scegliere se entrare nel bacino della SAS entro il 2026.
Questa soluzione porta non solo serenità ai lavoratori e alle loro famiglie, ma offre anche certezza agli enti dove questi prestano il loro prezioso servizio. Valorizziamo così il nostro patrimonio culturale, essenziale per il turismo e la crescita della Sicilia, e al contempo riconosciamo i diritti di chi ha lavorato per anni in attesa di stabilità.”

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio