L’arresto di Messina Denaro, una vera vittoria per lo Stato?

Lettera aperta di Jacopo Cosenza del consiglio provinciale di Bolzano

(Riceviamo e pubblichiamo integralmente)

L’arresto di Messina Denaro, una vera vittoria per lo Stato? (di Jacopo Cosenza)

L’arresto del Boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro è avvenuto con gentilezza nonostante la sua storia e latitanza lunga 30 anni, un arresto alquanto mite e senza manette.

Un arresto che lo vede entrare tranquillamente nella clinica dove era in cura perché malato, fino a scoprire la sua abitazione nel pieno centro della città e addirittura i selfie scattati con gli operatori sanitari che lo curavano pubblicati sui social.

Sicuramente il suo arresto è un evento importante per la storia del nostro paese e non solo, ma si può davvero dire che lo Stato ha vinto in questo caso?

Matteo Messina Denaro ha avuto una bella vita, ha vissuto all’estero, solo all’ultimo si è trovato in questo paesino.

Lui conosce le stragi del ’92 e ’93 e godeva di una rete di protezione di altissimo livello, riusciva a scappare un attimo prima dell’arresto e le indagini hanno dimostrato che veniva avvertito dagli stessi che dovevano arrestarlo.

La mia preoccupazione è che si sia svolta una nuova trattativa Stato-mafia e che, in realtà, sia stato un arresto forse voluto anche da coloro che lo hanno coperto per 30 lunghi anni.

La mafia ancora esiste e affligge il nostro paese, si è evoluta e ora indossa “colletti bianchi” infiltrandosi nei vari mercarti nazionali e internazionali di ogni genere.

Lo Stato non si deve mai piegare a trattative con queste persone, deve essere potente e forte contro la mafia.

Falcone e Borsellino ne sono un esempio, coloro che mai hanno abbassato la testa ma hanno combattuto con senso del dovere e legalità, senza trattative.

Voglio citarvi per concludere le parole che diceva Peppino Impastato e che condivido:

“LA MAFIA È UNA MONTAGNA DI MERDA.”

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