Landini rientra dalle vacanze e cominciano i guai del Paese
Il leader sindacale annuncia 66 scioperi in un mese mentre i dati sull’occupazione segnano record positivi
I numeri che danno fastidio
Nel frattempo, sul fronte economico, arrivano segnali positivi. Secondo gli ultimi dati ISTAT e Reuters, a luglio 2025 il tasso di disoccupazione è calato al 6,0%, con +13.000 nuovi posti di lavoro solo in quel mese e +218.000 occupati su base annua. Tra maggio e luglio l’incremento è stato di 51.000 occupati in più rispetto al trimestre precedente.
Il tasso di occupazione ha toccato il 62,8%, massimo storico degli ultimi 15 anni. Numeri che non si vedevano da tempo e che certificano una ripresa che, pur lenta, sta restituendo fiducia al Paese.
Cosa non digerisce Landini
Ed è proprio questo il punto: i successi del governo, seppur minimi, Landini non li digerisce. Per il segretario generale della CGIL, milionario sindacalista e aspirante segretario del PD, il vero problema è che l’Italia cresce senza di lui. Così, mentre il governo prova a creare lavoro, Landini esaspera il Paese con una raffica di scioperi che paralizzano la vita quotidiana di famiglie e imprese.
La sua strategia appare più politica che sindacale: ostacolare per esistere, alimentare il conflitto per mantenere visibilità. Ma difende davvero i lavoratori o soltanto le proprie ambizioni personali?
✍️ Editoriale alla Panasci
Parliamone: Landini ostacola il lavoro o protegge i diritti? Dite la vostra nei commenti.

