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La rappresentanza femminile nelle istituzioni: tra storia e nuove sfide

Un’analisi sulla presenza delle donne siciliane nel Parlamento e all’Assemblea Regionale Siciliana

Le donne siciliane nelle istituzioni: un percorso tra storia e presente

Palermo 08 marzo 2025 – La sede dell’Archivio storico dell’Assemblea Regionale Siciliana ha ospitato oggi la presentazione del volume “Le donne siciliane al Parlamento nazionale e regionale”, un’iniziativa promossa dalla Commissione di vigilanza sulla Biblioteca dell’ARS, presieduta dall’on. Marianna Caronia. Un appuntamento che ha acceso i riflettori sul ruolo femminile nelle istituzioni, evidenziando tanto le conquiste ottenute quanto le criticità ancora presenti.
“Dopo decenni di progressi costanti nella rappresentanza femminile nelle istituzioni, l’ultima legislatura iniziata nel 2022 ha segnato un’inversione di tendenza con un calo del numero di donne elette a tutti i livelli istituzionali, sia nazionali che regionali” ha dichiarato l’on. Marianna Caronia, sottolineando la necessità di non abbassare la guardia sulla parità di genere in politica.

Dall’analisi dei dati emerge una flessione nella rappresentanza femminile rispetto al passato. Se nella XVIII Legislatura le donne siciliane elette alla Camera dei Deputati erano 26, nella XIX il numero si è quasi dimezzato, scendendo a 12. Un calo si registra anche al Senato, dove si passa da 13 a 10 rappresentanti. In ambito regionale, l’Assemblea Regionale Siciliana ha visto una riduzione della presenza femminile rispetto alle legislature precedenti, segno di una tendenza da monitorare con attenzione.

Ripercorrere la storia della rappresentanza femminile significa tornare al 1946, quando Maria Nicotra Verzotto e Ottavia Penna Buscemi entrarono a far parte dell’Assemblea Costituente. Ottavia Penna Buscemi fu persino candidata alla carica di Capo provvisorio dello Stato, segnando un momento di grande rilevanza per la politica italiana. Al Senato, la prima donna siciliana eletta fu Giuseppina Palumbo nel 1948, mentre alla Camera dei Deputati tra le prime rappresentanti figuravano Margherita Bontade, Maria Nicotra Verzotto e Bianca Bianchi.
Sul fronte regionale, le prime donne a varcare la soglia dell’Assemblea Regionale Siciliana nel 1947 furono Ines Giganti in Curella, Gina Mare in Poni e Paola Verducci in Tocco. Nomi che hanno aperto la strada a una maggiore partecipazione femminile nelle istituzioni, dando un contributo significativo alla politica siciliana.

“Ripercorrere la storia della rappresentanza femminile nelle istituzioni significa ripercorrere la storia dell’emancipazione delle donne in Italia” ha sottolineato l’on. Caronia. “Un cammino iniziato in salita, in un contesto in cui le donne erano considerate prive di diritti fondamentali. Sarebbe tuttavia un errore considerare questo percorso pienamente concluso. Come dimostrano i dati raccolti in questo volume, siamo ancora lontani da una vera parità di genere nelle istituzioni”.

L’onorevole ha ribadito che la rappresentanza femminile, sebbene abbia compiuto passi avanti, resta minoritaria e soggetta a oscillazioni preoccupanti. “Le conquiste ottenute non possono essere date per scontate. La politica non può permettersi di fare passi indietro nella rappresentanza di genere. Le donne non sono una minoranza da tutelare, ma una parte essenziale della società e devono poter contribuire alla vita istituzionale in maniera sempre più incisiva”.

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