Aperta la Casa della Partecipazione alla Kalsa: via alle attività civiche nell’ex Museo della Scuola
Consegna ufficiale delle chiavi in via Alloro: nasce il primo presidio cittadino per la gestione condivisa dei beni comuni
PALERMO 15 maggio 2025 – L’ex Museo della Scuola in via Alloro 95 cambia volto e vocazione. Da oggi diventa ufficialmente “La Casa della Partecipazione”, uno spazio civico rigenerato nel cuore della Kalsa, destinato ad accogliere attività di inclusione, ascolto e co-progettazione urbana. Un progetto promosso da un’alleanza di associazioni radicate nel territorio – neu [nòi] – spazio al lavoro, Sguardi Urbani, Idea e Azione e Teatro Atlante – e sostenuto dal Comune di Palermo attraverso il nuovo Regolamento per la gestione condivisa dei beni comuni.
Il cuore del progetto
La consegna delle chiavi è avvenuta in seguito all’approvazione della delibera comunale che sancisce il Patto di collaborazione tra amministrazione e realtà cittadine. Un atto formale e simbolico che segna l’inizio di un nuovo modello di relazione tra istituzioni e comunità. All’incontro erano presenti l’Assessore alla rigenerazione urbana Maurizio Carta, il Presidente della Prima Circoscrizione Giovanni Bronte, il dirigente Sandro Follari, gli architetti Paola Caselli e Michelangelo Pavia, oltre a un’ampia rappresentanza di cittadini e volontari.
Lo spazio sarà un centro di quartiere multifunzionale, aperto e collaborativo. Tra le attività previste: sportelli di ascolto, laboratori digitali, supporto scolastico, percorsi teatrali e iniziative ludiche. Particolare attenzione sarà rivolta alle persone coinvolte in percorsi di giustizia riparativa, che prenderanno parte attivamente alla vita del progetto in un’ottica di restituzione e crescita comune.
Un nuovo modo di abitare la città
«La Casa della Partecipazione dedicata alla Kalsa – dichiarano il Sindaco Roberto Lagalla e l’Assessore Carta – rappresenta il primo tassello di una strategia più ampia di coproduzione urbana. Da oggi, la partecipazione non è solo un principio astratto: ha una casa, reale, operativa, accogliente».
Il patto prevede un dialogo costante con la Prima Circoscrizione, il coinvolgimento delle associazioni locali e la creazione di una rete territoriale capace di generare rigenerazione umana prima ancora che urbana. «Ringraziamo chi ha reso possibile questo primo esperimento di urbanità condivisa», hanno aggiunto, «a partire da Michelangelo Pavia e dal team inter-assessoriale».
Una visione collettiva per il futuro
«Questa esperienza nasce da una collaborazione interdisciplinare che unisce realtà diverse ma complementari – ha spiegato Michelangelo Pavia, referente del progetto –. La sfida sarà mantenere viva la diversità delle proposte, accogliere istanze nuove, anche divergenti, senza escludere nessuno».
L’obiettivo dichiarato è fare di questo spazio un punto di riferimento stabile per il quartiere, uno strumento di cittadinanza attiva e un laboratorio vivo di educazione civica, inclusione e progettazione dal basso.
Il progetto si inserisce nel quadro più ampio delle azioni promosse dal Comune per la valorizzazione dei beni comuni e per il rilancio dei quartieri storici della città. Palermo, in questo caso, fa da apripista con un modello replicabile in altri contesti urbani.