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Intervista al Segretario Confederale UGL con delega per il Mezzogiorno, Giovanni Condorelli

Per Condorelli il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è l’ultima chiamata per il Sud

Abbiamo intervistato per la nostra testata giornalistica “Il Moderatore” il Segretario Confederale dell’UGL con delega per il Mezzogiorno Giovanni Condorelli che ringraziamo anche per conto del nostro Editore Francesco Panasci per averci concesso l’intervista  che seguirà in esclusiva.

Domanda :

Il  PNRR e il SUD , Segretario che pensa , stavolta è quella buona ?

Risposta :

è l’ultima chiamata per il Sud, non abbiamo altra possibilità che riuscire a spendere bene le risorse che arriveranno. Sono 82 miliardi per il sud e sarebbero dovute essere di più se il governo avesse ascoltato

l ‘indirizzo della comunità europea che diceva di investire di più al sud per accorciare la distanza con il nord. C’ è molto da recuperare , anche perchè le condizioni del mezzogiorno erano già in forte difficoltà prima della pandemia. Alcuni dati per renderci conto della gravità, l’occupazione è di oltre 20 punti inferiore a quella del centro nord. Basta questo per capire come occorre creare tanto lavoro e tanta crescita se vogliamo salvare un territorio che è arrivato al capolinea.

Domanda :

 crede che ci siano le condizioni e le persone giuste per realizzare tutto questo considerato che nel passato il sud non ha saputo spendere i soldi della comunità europea e spesso sono tornati indietro

Risposta:

la sfida più grande è proprio questa , il nostro storico non ci aiuta , se pensiamo che spesso pur avendo le  risorse non siamo riusciti a spenderli. Occorre fare squadra  e lavorare tutti nella stessa direzione, anche perché le risorse arrivano se riusciremo a fare le cose rispettando i tempi , molti stretti, che  la comunità europea ha indicato. Qualche timore c’è se penso ad esempio alle riforme che occorre fare e che in settori come la giustizia le divergenze tra i vari partiti appaiono oggi inconciliabili. Ma in questi momenti occorre dimostrare unità e mettere da parte le posizioni ideologiche , siamo in una condizione post bellica dalla quale di esce dando prova di maturità , occorre costruire e condividere una visione dell’Italia che verrà , dove il mezzogiorno non può  più avere un ruolo marginale ma bensì da locomotiva dell’italia.

Domanda :

è notizia di questi giorni che il ponte sullo stretto non sarà incluso nel pnrr, se lo aspettava , ci sperava ?

Risposta:

come Ugl da sempre abbiamo espresso una posizione favorevole circa la realizzazione del ponte . Speravamo fino all’ultimo che rientrasse tra le infrastrutture strategiche e che quindi potesse essere incluso nel Pnrr. Anche perché mai come in questo momento abbiamo registrato una forte convergenza di tutta la politica .

Certamente ci speravamo e come Ugl  siamo delusi, il ponte avrebbe significato il simbolo del riscatto meridionale.   Avrebbe garantito  tanto lavoro , circa 100 mila posti di lavoro, e cosa più importante avrebbe realizzato quel  corridoio che dal nord Europa arriva in Sicilia  con enormi vantaggi sul piano economico e commerciale per l intera nazione. Se non ora , mi chiedo, quando .

Domanda:

quali sono i settori su cui il meridione deve fare di più per accorciare la distanza con il nord

Risposta:

il meridione ha una grande priorità che è quella della mobilità e viabilità. Necessita un piano straordinario di infrastrutture viarie, ferroviarie, marittime, aeree. Occorre poi semplificare l accesso al credito e sburocratizzare la pubblica amministrazione e la modifica normativa in materia di appalti sul modello Genova. Nel meridione occorre pure il rilancio e lo sblocco delle opere pubbliche , grandi e piccole ,che insieme ad un piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici e formativi del pubblico e privato , costituiscono un imprescindibile volano di rilancio dell’economia.

 Domanda:

come ultima domanda le chiedo cosa pensa della notizia del giorno relativa alla folla oceanica di ieri a Milano in un momento cosi delicato della pandemia

 Risposta:

se debbo esprimermi  in piena libertà dico che le scene di ieri fanno torto ai morti di Milano a causa della  pandemia , fanno torto a chi ancora lotta con la malattia , fanno torto ai tantissimi lavoratori che ancora oggi sono costretti a rimanere chiusi. Sicuramente ci sono delle responsabilità che spero vengano accertate ,erapossibile immaginare che ieri potesse concludersi il campionato di calcio e quindi mi chiedo come si fa a non prevenire e ad evitare che qualcosa di così grave, le cui conseguenze sul piano sanitario li vedremo nei prossimi giorni, potesse essere evitato o ridimensionato. Mi lasci dire che a tantissimi lavoratori disperati che volevano manifestare pacificamente e con le dovute precauzioni è stato impedito di farlo dalle stesse autorità che ieri hanno permesso questo spettacolo vergognoso. Lavoratori scesi in piazza non per festeggiare ma per implorare il ritorno al lavoro , alla vita. Queste sono le cose su cui occorro riflettere .

Domanda:

cosa si augura da domani per il sud , per l’Italia

Risposta:

intanto che questa pandemia sia veramente nella fase finale in modo da ridarci la nostra vita. Come meridionale auspico un rinnovamento come mentalità soprattutto nella gestione della cosa pubblica , basta con logiche assistenzialiste ma sguardo rivolto verso il futuro  consapevoli che non sarà lo stesso oggi , la pandemia ha cambiato il mondo e anche noi dobbiamo cambiare 

 Domanda :grazie segretario

Risposta :grazie della sua cortesia

 

 

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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