
“Dopo i tragici fatti accaduti a Lampedusa – sottolinea Iacolino – con l’iniziativa ‘Mare Nostrum’, l’Italia si è assunta impegni significativi in materia di pattugliamento, soccorso umanitario e tutela delle frontiere che condividiamo con il resto dell’Europa. È necessario però il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza con una condivisione responsabile degli oneri e un’equa ripartizione delle risorse – navi, aerei, elicotteri e personale – da parte di tutti gli Stati membri dell’Ue. Frontex deve funzionare meglio ed è per questo che è fondamentale avere una sezione distaccata nel Mediterraneo ed in particolare in Sicilia, quale piattaforma strategica dell’Ue”.
Infine, conclude Iacolino, “sono convinto che il processo di ricollocazione dei profughi all’interno dell’Unione Europea, almeno su base volontaria, possa rappresentare un serio passo avanti nella politica d’asilo europea, segnata da un’autentica solidarietà fra gli Stati membri. Allo stesso tempo i migranti economici devono essere rimpatriati nei Paesi di provenienza”.