Il turismo nell’era del digitale

 

Internet ha cambiato radicalmente le nostre vite. La connettività ha rappresentato una vera e propria svolta, un cambiamento epocale, che ha toccato più o meno direttamente tutta l’umanità. Oggi più della metà della popolazione mondiale, infatti, si connette regolarmente a un social network. Si stima che gli utenti social di tutto il globo siano circa 3,8 miliardi di persone. Il numero degli utenti che ha accesso alla rete è ancora più alto, si aggira infatti intorno ai 4,54 milioni di utenti. Questi dati sono stati presentanti nel “Digital Report 2020” di WeAreSocial. Sempre secondo lo stesso documento, in Italia avrebbero accesso alla rete internet quasi 50 milioni di persone, di queste 35 milioni sono utenti social. Nel nostro paese pare che siano all’attivo più di 80 milioni di smartphone, un dato molto interessante, considerato che la popolazione italiana si attesta intorno a 60 milioni di abitanti. Tutte queste cifre sono in crescita costante e buona parte degli osservatori parla ormai chiaramente dell’inizio di una nuova epoca.

I cambiamenti della realtà virtuale sono oggettivi e li misuriamo concretamente nella vita di tutti giorni. Gli shop online diventano sempre più simili a dei negozi fisici. Grazie alla realtà virtuale oggi è possibile persino provare virtualmente in tempo reale degli abiti, o dei trucchi. Chi vuole fare una partita a blackjack, in pochi click si ritrova in un vero e proprio casinò virtuale. Chi vuole assistere a un concerto con pochi clic si partecipa allo streaming online del suo artista preferito. Sono sempre di più le pop-star internazionali che presentano i loro pezzi in concerti esclusivi per il pubblico della rete, affidandosi alle potenzialità della realtà virtuale e alla condivisione social. Lo stesso fenomeno si fa strada anche nel mondo dell’arte e della cultura, ad ogni livello.

Da diversi anni alcuni dei più grandi musei del mondo offrono la possibilità di visitare virtualmente le loro sale. Parliamo del MOMA di New York, del Prado di Madrid, dell’Hermitage di San Pietroburgo, del Louvre di Parigi, della National Gallery di Londra, e non solo. Il digitale permette infatti di vivere e di rivivere in modo nuovo tantissimi luoghi, anche i più inaccessibili e antichi. Diventa possibile visitare l’antica città di Petra, le piramidi di Giza, o il Partenone, comodamente seduti davanti al computer o sul divano del salotto. Internet e realtà virtuale ci permettono di scoprire mondi lontanissimi.

Fonte: Pixabay Autore: enzoabramo

Le persone smetteranno quindi di viaggiare? Secondo gli esperti questo è da escludersi, per lo meno non nel breve periodo. L’esperienza diretta continua ancora ad avere un valore irrinunciabile per noi. Il turismo infatti è diventato “esperienziale”, sempre più personalizzato, attivo e coinvolgente.  Le tecnologie digitali stanno aprendo nuove prospettive anche su questo fronte. Grazie alla realtà aumentata, ad esempio, visitando un sito archeologico possiamo scoprire come doveva essere nell’antichità, grazie a un’accurata ricostruzione virtuale. Possiamo apprendere nuove informazioni, dialogare con personaggi virtuali, giocare. Le potenzialità che lo sviluppo tecnologico sta offrendo in questo campo sono immense.

Anche in Sicilia ormai si discute sempre più spesso delle opportunità offerte dal turismo digitale. La crisi e il blocco dei flussi turistici tradizionali hanno portato l’attenzione sulla questione con ancora più urgenza. Come valorizzare la propria ricchezza culturale locale a livello globale? Come convogliare sul territorio nuovi flussi turistici? Come promuovere un turismo “sano”, rispettoso dei territori e delle popolazioni che vi abitano? La rete sembra sicuramente dare molte risposte a queste domande, ma la Sicilia come si sta adoperando a tal proposito?

In questo contesto, un’iniziativa molto importante è stata presa da UNESCO. I siti UNESCO siciliani si sono uniti per aderire al progetto iHeritage. Questo progetto coinvolge i siti UNESCO di altri cinque paesi del Mediterraneo, ovvero Spagna, Portogallo, Egitto, Libano e Giordania. iHeritage prevede la valorizzazione dei siti UNESCO del Mediteranno attraverso la rete, con la diffusione di contributi multimediali online, di cicli di visite virtuali e di visite in modalità “realtà aumentata”. Da tempo diverse realtà siciliane stanno lavorando in proposito. Diventa infatti possibile visitare virtualmente luoghi come la Valle dei Templi di Agrigento, il castello della Zisa di Palermo, le pendici dell’Etna, e non solo.

La collaborazione internazionale diventa fondamentale per promuovere (e preservare) le particolarità locali. Un ottimo esempio di questo tipo di pratica viene dal comune di Contessa Entellina (Kundisa in arbëresh). Il piccolo comune siciliano ha deciso di valorizzare le tradizioni e i costumi della comunità arbëresh grazie al digitale. L’obiettivo è quello di sviluppare l’economia e il turismo dei piccoli borghi e dei centri storici dell’entroterra. A questa iniziativa si è unita anche l’Albania, terra d’origine della comunità arbëresh, creando quindi un partenariato e un circuito di promozione di piccole realtà locali da una parte e l’altra dell’Adriatico.

Per portare avanti delle politiche di digitalizzazione concrete ed efficaci ovviamente c’è bisogno di investire molto nella connettività, in una rete sempre più efficiente e all’avanguardia. Connettersi deve diventare una pratica semplice e immediata, per questo la Sicilia da tempo ha aderito al progetto WiFi.Italia.it. Attraverso una app turisti e cittadini possono usufruire di un unico accesso internet, senza doversi registrare più volte. Il tema della connettività resta tuttavia critico in Sicilia, e in Italia più in generale. Senza implementare le infrastrutture che garantiscono una connessione veloce ed efficiente resta difficile per molte attività fare pieno affidamento sulle potenzialità della rete. C’è ancora molto da lavorare

Fonte: Pixabay Autore: Tama66

Fonte: Pixabay Autore: Tama66

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