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FAI, in Sicilia visite alle caserme storiche dell’Arma dei Carabinieri

Tornano gli appuntamenti della 29sima edizione delle giornate Fai di Primavera. La grande manifestazione di piazza del Fondo per l’Ambiente Italiano torna a coinvolgere i cittadini nella scoperta delle bellezze che li circondano. Nell’ambito del protocollo d’intesa stipulato tra l’Arma ed il Fondo Ambiente Italiano, che a causa delle restrizioni Covid è slittata nelle giornate del 5 e del 6 giugno, il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Generale di Brigata Rosario Castello, ha aperto alle visite dei cittadini otto Caserme di interesse storico-artistico-culturale della Sicilia, per accrescere quell’osmosi, quella vicinanza, che già esiste tra i Carabinieri e la popolazione.

Il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia Generale di Brigata Rosario Castello

Le caserme che si potranno visitare sono: la caserma “Biagio Pistone”, Palazzo Vadalà ad Agrigento, la caserma “Vincenzo Giustino” a Catania, la caserma “V.B. Giovanni Calabrò” ad Enna, Il comando Legione Carabinieri “Sicilia” caserma “Carlo Alberto dalla Chiesa” a Palermo, la caserma della stazione dei Carabinieri di Ragusa Ibla ex Scuderie, la stazione Carabinieri di Ispica “Sala della memoria”, la stazione Carabinieri di Siracusa Ortigia chiostro interno e la caserma della compagnia Carabinieri di Marsala, Villa Araba. In Italia ci sono circa 5.000 Stazioni Carabinieri e in Sicilia questa straordinaria aderenza al territorio è espressa da 413 Stazioni e da 7 Tenenze Carabinieri, presenti nei 390 Comuni dell’Isola. Fu Giuseppe Garibaldi, il 14 luglio 1860, circa cinque mesi dopo lo sbarco a Marsala, che istituì, con proprio Decreto dittatoriale, il “Corpo dei Carabinieri in Sicilia”, in quanto avvertì la necessità di dare a questa terra, ormai interamente acquisita, una forza di polizia formata da elementi di spiccata onestà e di sicura affidabilità.  A seguito dell’esito positivo del plebiscito del 21 e 25 ottobre 1860, la Sicilia si unì al costituendo Stato unitario e Cavour poté estendere a quest’Isola anche il servizio del Corpo dei Carabinieri Reali Piemontesi. Così il 25 ottobre fu inviato il Colonnello Giovanni Serpi, che, nel mese di dicembre del 1860, propose la fusione dei due Corpi di Carabinieri. La sua proposta fu accolta e il 6 marzo 1861 fu istituita la Legione di Palermo, con competenza, così come oggi, sull’intera Sicilia.

Archivio Sala della Memoria Comando Legione Carabinieri Sicilia. Foto FAI.

Le caserme dell’Arma, allora come adesso, sono imprescindibili presidi di legalità e di prossimità nelle grandi come nelle piccole realtà territoriali. I Carabinieri hanno sempre rappresentato un riferimento sicuro e generoso per la gente di questa terra, offrendo esempi di rettitudine, di coraggio, ma anche di affidabilità, solidarietà e partecipazione alle esigenze dei cittadini, anche a rischio della propria vita. All’interno della chiesa di Santa Maria Maddalena, di origine arabo-normanna, presente nella caserma “Carlo Alberto dalla Chiesa”, che sarà aperta anch’essa ai cittadini in occasione delle giornate di primavera del FAI, è custodito l’albo aureo dei Carabinieri Caduti in Sicilia, che annovera, dal 1860 ad oggi, 511 Caduti: 269 vittime del brigantaggio e delle rivolte popolari dopo l’unità d’Italia, dal 1860 al 1867 (in una di queste rivolte a Palermo, detta del “sette e mezzo” perché durata sette giorni e mezzo nel settembre 1866, rimasero uccisi 42 carabinieri); 172 uccisi per il banditismo, negli anni dal 1943 al 1950, di cui 80 per mano della banda Giuliano; 23 assassinati dalla mafia; ed infine, 47 morti per mano della delinquenza comune.

Chiesa Santa Maria Maddalena all’interno del Comando Legione Carabinieri Sicilia

L’edizione di quest’anno delle Giornate Fai di Primavera è stata insignita della Targa del Presidente della Repubblica. La manifestazione, realizzata con il supporto di Protezione Civile, Arma dei Carabinieri e Croce Rossa Italiana, è un importante segnale di ripartenza che pone al centro della vita del Paese i beni culturali e potrà contribuire a ridare ai cittadini speranza e fiducia nel futuro, riavvicinandoli, dopo una lunga lontananza forzata, al patrimonio storico, artistico e naturalistico, che dal 1975 il FAI si impegna ogni giorno a tutelare, salvaguardare e valorizzare con grande slancio e senso di responsabilità, per sempre e per tutti.

Fabio Gigante

 

 

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