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RAP, il Presidente Todaro scrive ai direttori di testate giornalistiche

RAP Palermo: affrontare l'emergenza rifiuti con strategie innovative

Palermo 08 gennaio 2023 – RAP: Todaro scrive ai direttori di testate giornalistiche

Pubblichiamo integralmente una lettera aperta del Presidente della RAP Palermo, Giuseppe Todaro, dove affronta la crisi dei rifiuti nella città. Egli riconosce che i problemi attuali sono il risultato di anni di soluzioni temporanee, gestioni inadeguate e mancanza di pianificazione. Sottolinea l’importanza di una pianificazione a lungo termine per affrontare non solo l’emergenza quotidiana, ma anche le sfide strutturali. Todaro menziona gli sforzi intrapresi, come l’acquisto di nuovi mezzi e la collaborazione con aziende leader nel riciclo. Si impegna a parlare attraverso azioni concrete e invita a utilizzare i canali tradizionali per segnalazioni quotidiane, esprimendo gratitudine per la collaborazione.

La LETTERA

 

Caro Direttore,

l’emergenza di queste settimane provoca effetti e disagi quotidiani e, giustamente, pretende risposte giorno per giorno. Chi si ritrova un cumulo di rifiuti sotto casa pensa che il problema sia solo suo e vuole sapere come sarà risolto. In realtà, ogni sacchetto rimasto a giacere più del dovuto è figlio di anni e anni di emergenze affrontate con soluzioni tampone, di gestioni poco lungimiranti o superficiali, di accordi mancati o sbagliati, di carenza di dialogo e pianificazione tra Azienda e Comune. Una sfilza di errori, omissioni o anche semplici leggerezze che hanno portato alla situazione odierna. Con una società che fatica a fare l’ordinario con le proprie forze e con risorse sempre più carenti, anche a causa – non smetterò mai di sottolinearlo – di comportamenti scorretti da parte di una fetta importante di cittadini vocata all’inciviltà e poco propensa a fare la propria parte, soprattutto quando dovrebbe dare un contributo pagando la Tari.

L’emergenza, dicevo, pretende risposte quotidiane. Ma chi pensa che bastino pale meccaniche e soluzioni tampone sta solo prolungando la crisi e l’agonia di un malato che rischia di diventare terminale. Perché oltre a spalare ciò che si accumula per strada, bisogna pianificare e costruire il futuro con azioni mirate che richiedono tempi lunghi non solo di esecuzione, ma anche di gestazione. Del resto, i mezzi non si acquistano in un giorno. Le nuove assunzioni non si perfezionano dall’oggi al domani e anche gli spazi in discarica bisogna programmarli, progettarli, sottoporli a lunghi e complessi iter autorizzativi, rimodularli in base alle prescrizioni, e così via. Per non parlare degli accordi con i partner o dei nuovi step della raccolta differenziata. È da folli pensare che in una settimana o in pochi mesi sia possibile distribuire i kit, pianificare i turni, individuare e organizzare mezzi e personale e infine (la parte sicuramente meno facile) far entrare la differenziata nella quotidianità e nelle abitudini di cittadini che hanno sempre smaltito in cassonetto.

Eppure, nonostante penso sia abbastanza pacifico che per risolvere problemi che sono cresciuti negli anni non basteranno settimane o pochi mesi, ogni giorno mi viene chiesto quando rivedremo la città pulita. Sul mio telefono personale ricevo quotidianamente chiamate di giornalisti che mi ripetono sempre la stessa domanda: come se da un giorno all’altro potessimo cambiare la città e soprattutto la mentalità dei cittadini.

Quello che posso dire e sottoscrivere, è che dal primo giorno ho lavorato con tutto il management su due fronti, affiancando alla gestione dell’emergenza anche una pianificazione che punta a spazzare e risolvere problemi e incrostazioni strutturali. Abbiamo completato l’iter della settima vasca, acquistato nuovi mezzi, avviato concorsi e partnership con aziende leader nel riciclo dei materiali, pianificato nuovi step della raccolta differenziata, studiato ulteriori soluzioni per migliorare lo smaltimento e rendere Bellolampo un polo industriale sano e sicuro e non più un problema o una potenziale bomba ecologica.

Tutto questo non si fa in un giorno. Così come non basteranno pochi mesi per definire il percorso disegnato nel piano industriale.

Da questo momento, ho deciso che parlerò solo con i fatti e a conclusione di ognuno degli step programmati per affrontare non solo l’emergenza quotidiana, ma anche quella strutturale. Per tutto il resto – e per tutte le segnalazioni legate al quotidiano accumulo dei rifiuti o alle criticità che si registrano giorno per giorno – potete fare riferimento ai tradizionali canali: lo staff risponderà nel dettaglio sulle attività svolte nei singoli quartieri e nelle singole vie.

Grato per la collaborazione, vi auguro buon lavoro

Giuseppe Todaro

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