Giuliano Amato candidato a Presidente…Perché non è possibile!

(di Giuseppe Sangiorgi)

Giuliano Amato candidato a Presidente della Corte Costituzionale e contestualmente candidato Presidente della Repubblica. Perché non è possibile!

Giuliano Amato candidato a Presidente…Perché non è possibile! (di Giuseppe Sangiorgi)

 

Sento parlare di Giuliano Amato candidato a Presidente della Corte Costituzionale e contestualmente a Presidente della Repubblica e visto che nessun dei mezzi d’informazione hanno sollevato critiche, ma solo gratitudine, vorrei esprimere il mio pensiero che aiuti a conoscere meglio il profilo tecnico-politico del personaggio.
Per farlo è necessario riportare due articoli di quotidiani anche se datati, ma sempre validi e che vi invito a leggere: uno comparso su Il Fatto Quotidiano dal titolo “Servizio Pubblico, Dragoni: “Giuliano Amato e la sua pensione d’oro”

ilfattoquotidiano e l’altro su Libero Quotidiano “Corte Costituzionale, presidenti per 4 mesi per avere lo stipendio più alto”.
Due articoli che ci aiutano a capire meglio in quale contesto maturano certe elezioni e le condizione di agiatezza in cui vive il socialista Amato, già presidente del Consiglio di una coalizione di centro sinistra/sinistra e nominato componente alla Corte Costituzionale da un Presidente della Repubblica di sinistra Giorgio Napolitano.
Dico agiatezza, non perché sia un comunista o abbia l’invidia sociale tipiche delle culture massimaliste, perché appartengo alla grande famiglia dei moderati, popolari, liberali e democratici, ma perché ritengo che Amato non sia espressione del popolo italiano, costituito da 10 milioni di poveri e di un ceto medio sprofondato irreversibilmente verso il basso, ma che invece sia rappresentativo di una minoranza della minoranza presente nei palazzi del potere.
Ad integrazione di quanto sinora detto, volevo ricordare che il presidente Amato è stato colui il quale nel Governo Amato II (anni 2000/2001) ha proposto e fatto approvare il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 meglio conosciuto come “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, un decreto che ha generato condizioni di conflittualità tra le Regioni e lo Stato in materia di autonomia con oltre 1600 contenziosi.
Una legge che ha aggiunto confusione alla confusione, creato debito pubblico e contrasti tra istituzioni, riducendo sensibilmente la capacità competitiva del nostro paese. Un politico definito all’occorrenza anche tecnico che si porta dietro questo carico di responsabilità e per ruoli ricoperti, non potrebbe fare il componente della Corte Costituzionale figuriamoci ricoprire la carica di Presidente e ancora di Presidente della Repubblica. Cioè, in una condizione di inopportunità per non dire in evidente conflitto di interessi, decide sui ricorsi presentati dalle Regioni, Comuni, Province etc… su una legge che porta la Sua firma come Presidente del Consiglio.
Penso che tutto questo non sia normale, anzi evidenzia che l’assetto istituzione del nostro Paese è in forte corto circuito e al più presto và riequilibrato.
Il Presidente Amato che per Sua fortuna ha ricoperto importanti ruoli, lasciando impronte ovunque per il Suo peso specifico, che ha contribuito proporzionatamente all’aumento del debito pubblico e all’impoverimento degli italiani, all’età di 82 anni non può essere candidato, ma andrebbe d’ufficio pensionato e possibilmente subito, anche se con un’ulteriore pensione d’oro.
Concludo, facendo una breve considerazione senza sbordare nel qualunquismo, sull’articolo pubblicato su Libero Quotidiano, nel dire che diventa difficile, perché immorale e diseducativo, accettare in un periodo come questo di disagio socio economico, che i componenti di un organismo autorevole come la Corte Costituzionale, usino sotto forma di rotazione con una votazione camuffata la presidenza emerita, anche per pochi mesi, per percepire una pensione ancora più alta.
Giuseppe Sangiorgi*

*Responsabile Organizzativo
di IRD – Italia Repubblica Democratica
Movimento per la Democrazia e la Libertà
www.italiarepubblicademocratica.it

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