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Giovanni Brusca torna in libertà, Russo (FdI): “Un pugno allo stomaco. Massima attenzione sui permessi”

Il senatore e la presidente Colosimo chiedono regole più rigide dopo la scarcerazione dell’ex boss.

La notizia del ritorno in piena libertà di Giovanni Brusca, ex boss di Cosa Nostra e autore di numerosi crimini, tra cui l’omicidio del giudice Giovanni Falcone e della sua scorta, scuote profondamente l’opinione pubblica e i familiari delle vittime. A intervenire sul tema è stato il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale Antimafia, Raoul Russo:

“Sapere che Giovanni Brusca torna in piena libertà è un pugno allo stomaco. Tutto previsto dalla legge, ma la notizia non può passare inosservata. L’opinione pubblica e i familiari di chi ha perso la vita per colpa di Brusca sono comprensibilmente scossi e per questo concordo con le parole della presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo: ‘Bisogna evitare che la sua libertà diventi uno sberleffo per i familiari delle vittime’, che potrebbero trovarsi al cospetto della causa del loro immane dolore”.

La vicenda di Brusca, che dopo anni di collaborazione con la giustizia ha ottenuto la piena libertà in seguito a un percorso legale conforme alle norme vigenti, solleva ancora una volta il dibattito su come bilanciare esigenze di giustizia e tutela delle vittime.

Nuove norme sui permessi per i mafiosi

Russo ha inoltre espresso apprezzamento per l’iniziativa della presidente Colosimo, che ha annunciato la presentazione di un pacchetto di norme volto a modificare il sistema dei permessi: “Plaudo inoltre all’iniziativa del presidente Colosimo, che ha annunciato la presentazione di un pacchetto di norme che modifichino il sistema dei permessi. Bisogna essere certi al 100% che i parametri stringenti previsti dalla legge per i responsabili di reati gravi come la mafia non vengano aggirati con stratagemmi giuridici che nulla hanno a che vedere con il reale pentimento di chi si è macchiato di crimini pesanti.”

Secondo il senatore, il lavoro svolto all’interno della Commissione Antimafia sarà fondamentale per garantire un intervento mirato:

“In Antimafia abbiamo lavorato molto su questi aspetti e sono certo che il lavoro fatto sarà molto utile. Si interverrà in maniera chirurgica e precisa su determinate situazioni, con il massimo scrupolo: lo dobbiamo ai familiari delle vittime e alla storia stessa della nostra Nazione.”

Un caso che divide

Il ritorno in libertà di Brusca rappresenta un caso emblematico che continua a dividere l’Italia. Da un lato, l’applicazione della legge e dei benefici previsti per i collaboratori di giustizia; dall’altro, il dolore delle famiglie che vedono libero chi ha segnato per sempre le loro vite.

L’annunciato pacchetto di norme sarà ora attentamente osservato da chi chiede un sistema giuridico più rigoroso nei confronti dei responsabili di reati mafiosi e più rispettoso della memoria delle vittime.

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