Giovani e dipendenze: a Borgo Nuovo un confronto tra istituzioni, Chiesa e forze dell’ordine

A Palermo un incontro per analizzare il fenomeno e rafforzare il contrasto alle dipendenze giovanili
PALERMO – Si è tenuto oggi, 16 febbraio 2025, presso la Chiesa San Paolo, un importante convegno dal titolo “Giovani e Dipendenze”, che ha visto la partecipazione di magistratura, forze dell’ordine, esperti e rappresentanti della comunità per affrontare il tema della diffusione delle dipendenze tra i giovani. L’evento, organizzato dal parroco Padre Antonio Garau, in collaborazione con Gemma Ocello presidente Associazione Giovani 3P 2017, ha rappresentato un primo approccio per avviare un percorso di sensibilizzazione e intervento sul territorio.
Il convegno, moderato e coordinato da Francesco Panasci, ha visto gli interventi di:
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- Padre Antonio Garau, parroco della Chiesa San Paolo
- Dott.ssa Claudia Caramanna, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni
- Dott. Francesco Zavatteri, specialista nel recupero dalle dipendenze
- Dott. Agatino Emanuele, Reggente del Commissariato di P.S. Zisa-Borgonuovo
- Capitano Andrea Maria Ortolani, Comandante della Compagnia Carabinieri di Palermo San Lorenzo
Le testimonianze più significative
Uno dei momenti più intensi dell’incontro è stato l’intervento della Dott.ssa Claudia Caramanna, che ha raccontato un caso reale di un giovane coinvolto nel consumo di sostanze stupefacenti, mettendo in luce la carenza di strutture di riabilitazione in Sicilia. Ha sottolineato che, secondo le stime, sono oltre 4.000 i giovani che in Sicilia fanno uso di crack, una droga che si sta diffondendo rapidamente tra adolescenti e minori.

Di grande impatto anche la testimonianza del Dott. Francesco Zavatteri, che ha condiviso la sua drammatica esperienza personale: suo figlio Giulio, a soli 19 anni, è morto a causa della droga, iniziando con il crack. Da quel momento, Zavatteri ha deciso di dedicarsi alla sensibilizzazione dei giovani attraverso la sua associazione, che opera nelle scuole per prevenire tragedie simili.
“I trafficanti di droga usano i minorenni per spacciare, sapendo che la giustizia italiana concede loro pene più leggere”, ha denunciato Zavatteri, spiegando che la fascia di età coinvolta nello spaccio va dagli 11 ai 19 anni. Un fenomeno che si alimenta di un sistema criminale ben organizzato e difficile da debellare.
Il ruolo delle forze dell’ordine
Di grande rilievo anche gli interventi del Dott. Agatino Emanuele e del Capitano Andrea Maria Ortolani, che hanno illustrato le attività delle forze dell’ordine nel contrasto allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti.
Entrambi hanno sottolineato che il fenomeno non si risolve con i singoli arresti, poiché il traffico di droga si rigenera costantemente. “Le operazioni di polizia e carabinieri sono fondamentali, ma serve un impegno congiunto tra istituzioni, famiglie e scuole”, hanno ribadito.
L’impegno delle istituzioni e della Chiesa
Nel corso dell’incontro, è stato ribadito da Padre Garau, dalle istituzioni presenti e da Francesco Panasci che questa iniziativa rappresenta solo l’inizio di un percorso. L’impegno comune è quello di rafforzare la collaborazione tra Chiesa, magistratura, forze dell’ordine e comunità per contrastare le dipendenze con ogni mezzo disponibile.
L’obiettivo condiviso è quello di sensibilizzare i giovani e le famiglie, incentivare la denuncia e il dialogo con le autorità, e fornire strumenti concreti per prevenire e affrontare il fenomeno.
“Non possiamo assistere inermi alla distruzione di intere generazioni”, ha dichiarato Padre Garau. “È nostro dovere, come istituzioni e come comunità, dare ai giovani alternative reali per costruire un futuro diverso”.








