Giornata Nazionale della Legalità: La Memoria di Capaci e Via D’Amelio e il Progetto “Le Chiavi della Giustizia”
Un progetto educativo per sensibilizzare le nuove generazioni sui valori della giustizia e della legalità

Palermo 22 maggio 2025 – Il 23 maggio rappresenta una data indelebile nella memoria collettiva del nostro Paese, in cui l’Italia si ferma a ricordare una delle pagine più dolorose della sua storia: le stragi di Capaci e di via D’Amelio, che, nel 1992, hanno portato alla morte dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme alle loro scorte e alle persone che li affiancavano nella loro lotta contro la criminalità organizzata. A distanza di 33 anni, queste tragedie continuano a essere un simbolo di coraggio e resistenza contro la Mafia, ma anche un punto di svolta nella battaglia dello Stato per l’affermazione della giustizia e della legalità.
Quest’anno, in occasione della Giornata Nazionale della Legalità, il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) propone un’importante riflessione sul significato di quella lotta e sulla necessità di trasmettere alle nuove generazioni il valore di un impegno civile costante. Il progetto educativo “Le Chiavi della Giustizia”, pensato per coinvolgere scuole di ogni ordine e grado, ha l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti sui temi della legalità, dei diritti umani e della responsabilità civile.
La giornata del 23 maggio, infatti, non è solo un’occasione per commemorare i tragici eventi che hanno segnato la vita di Falcone, Borsellino e delle loro scorte, ma rappresenta anche un impegno rinnovato a combattere la Mafia e a costruire una società basata sulla giustizia, la trasparenza e il rispetto reciproco.
Nel ricordo di questi eroi, il progetto invita gli studenti a riflettere su valori fondamentali come il coraggio, la verità, il rispetto, la memoria e la responsabilità. Ogni classe potrà scegliere una delle chiavi simboliche della giustizia e, attraverso attività didattiche e momenti di confronto, creare un prodotto digitale che interpreti quel valore, contribuendo così alla costruzione di una coscienza collettiva forte contro l’omertà e la criminalità.
Le scuole primarie e dell’infanzia saranno invitate a partecipare realizzando chiavi simboliche in cartoncino, da appendere in aula, per rappresentare l’unità della comunità nel percorso di crescita civica.
La memoria delle stragi non è solo un dovere civile, ma anche un appello a non dimenticare il sacrificio di coloro che hanno scelto di lottare contro un sistema che sembrava invincibile. Grazie a loro, lo Stato ha avviato riforme storiche come il 41 bis (il carcere duro per i mafiosi), e la società civile ha cominciato a resistere con maggiore coraggio contro l’omertà, con la consapevolezza che ogni piccolo passo verso la legalità è un contributo fondamentale per il cambiamento.
Il CNDDU sottolinea che l’impegno per la giustizia non deve essere solo una battaglia giudiziaria, ma una sfida educativa che riguarda tutti noi, per costruire una società più giusta. È il nostro dovere, come educatori e cittadini, trasmettere alle future generazioni l’esempio di uomini come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutte le vittime della mafia, per non perdere mai la speranza in un’Italia più forte e libera dalla criminalità.