
Un percorso condiviso tra Amministrazione regionale, Governo nazionale, Università, partenariato economico e sociale ed Enti locali deve orientare- all’interno di una strategia nazionale concordata con la Commissione Europea – azioni e priorità verso risultati concreti e misurabili superando inefficienze e criticità che continuano a rallentare la realizzazione di infrastrutture strategiche, lo sviluppo economico, la competitività delle Pmi e l’occupazione giovanile.
Basti pensare che dei 4,3 miliardi di euro che la Sicilia aveva a disposizione per la programmazione Fesr 2007/2013 restano da spendere e rendicontare (entro giugno 2015) 2,5 miliardi di euro: la spesa certificata del Fesr al 30 giugno 2013 ammonta a 1,2 miliardi di euro .
Accanto alla necessità di superare ostacoli e ritardi burocratici che impediscono il completamento di infrastrutture strategiche già avviate, come la SS 640 Agrigento –Caltanissetta, l’anello ferroviario di Palermo, l’acquedotto Gela-Aragona, occorre indirizzare le risorse destinate allo sviluppo turistico del territorio migliorandone l’attrattività e diversificando l’offerta turistica, tenuto conto che rimangono da spendere altri 2,1 miliardi di euro della precedente programmazione (scadenza 2016) che sono stati rimodulati nell’ambito del PAC (Piano di Azione e Coesione)”.
Lo ha affermato l’europarlamentare Salvatore Iacolino (PPE), nel corso del Seminario di Studi dal titolo “Fondi Strutturali 2014-2020: prospettive e opportunità per la crescita della Sicilia” svoltosi oggi ad Agrigento alla presenza del Rettore dell’Università degli Studi di Palermo Roberto Lagalla, del DG Programmazione Regione Sicilia, Vincenzo Falgares, del Vice Presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro e di amministratori locali e rappresentanti dell’imprenditoria e delle Istituzionali regionali e nazionali.
“Per fare della Sicilia un modello da seguire sul piano nazionale, Comuni e aziende – conclude Iacolino – devono impegnarsi a creare o potenziare competenze e capacità progettuali. La realizzazione di grandi opere infrastrutturali, il rafforzamento dei servizi ai cittadini e alle imprese, ed una maggiore governance sulle progettualità da esprimere nei settori del turismo sostenibile, dei trasporti, dell’efficientamento energetico e dell’offerta culturale richiedono maggiore intraprendenza e una ritrovata cultura progettuale da parte degli Enti locali per guidare interventi e priorità da adattare alle esigenze dei territori”.