Finanziaria, Cisl Sicilia: “Serve strategia di risanamento e sviluppo”

Proteste, sbigottimento, delusioni. E reazioni generalizzate del mondo dellβimpresa e del lavoro. Sale la tensione sociale attorno alla manovra finanziaria voluta dal governo Crocetta e approvata qualche giorno fa dallβArs. Una manovra che per la Cisl Γ¨ βassolutamente priva di segnali di cambiamento e di rotta in direzione dello sviluppo produttivo dβimpresaβ. Ma per il sindacato era tutto prevedile. Anzi, βprevedibilissimo per una legge di StabilitΓ che β con le parole del segretario generale regionale Maurizio Bernava – ha trovato luce in perfetta continuitΓ con il passato, per merito e metodo utilizzatoβ.
Ecco i passaggi-chiave di una nota Cisl che avanza proposte a governo e imprese. Per una βstrategia complessiva di risanamento, sviluppo, investimenti. E rinnovate tutele socialiβ.
IL SEGNALE PIΓ NEGATIVO DI UN SEMESTRE
La Sicilia non puΓ² ritrovarsi attorno al βrito stanco della Finanziaria quale unico strumento di politica economica di governo e Arsβ, sostiene la Cisl. βEβ un fatto grave che la Regione sia arrivata ancora una volta allβapprovazione della Finanziaria nellβultimo secondo utile dellβesercizio provvisorio e senza una strategia di sviluppo e risanamento da attuare con progetti pluriennaliβ. Per il sindacato, questo Γ¨ βlβerrore e il segnale piΓΉ negativo che esce dalla Finanziaria e dal primo semestre del governo Crocettaβ. βCi auguriamo β si legge in una nota – che il presidente riconosca autocriticamente lβerrore di non avere ascoltato le sollecitazioni del mondo del lavoro e dellβimpresa, per una strategia lungimirante di politica economica e sviluppoβ.
LA TABELLA H, UN SIMBOLO VERGOGNOSO
Proteste, delusioni, reazioni. Per la Cisl βera tutto prevedibileβ. In primo luogo perchΓ©, pur essendo la Sicilia tra le regioni dβEuropa piΓΉ colpite dalla recessione, βmanca di una strategia complessiva per attraversare la crisi promuovendo sviluppoβ. Poi perchΓ© lβIsola, rileva il sindacato, ha βunβamministrazione pubblica – tra Regione, enti locali e Partecipate β sovraindebitata e al limite del dissesto, ed Γ¨ priva di un piano di ristrutturazione e risanamentoβ. Ancora perchΓ© βil governo regionale Γ¨ nato senza maggioranza politica e questo β sottolinea Bernava – lo rende vulnerabile, debole e prigioniero dei vecchi giochetti di volponi e lupi mannari dellβArsβ. βLa tabella H, per esempio β scrive la Cisl – Γ¨ il simbolo di un modo vergognoso di acquisire il consenso dei singoli deputati regionaliβ.
IL PRESIDENTE PASSI DALLE PAROLE AI FATTI
La Sicilia, avverte il sindacato, aveva e ha bisogno di βuna strategia pluriennale in discontinuitΓ con il passatoβ. Al riguardo, il presidente della Regione ha sbagliato a non dare ascolto ai richiami ripetuti della Cisl. βCi ha persino criminalizzati β si legge nella nota – mentre eravamo, come siamo, impegnati in richiami critici ma costruttivi, sempre propositiviβ. A Crocetta, che davanti ai 560 delegati del congresso Cisl, una settimana fa, si impegnΓ² ad aprire il confronto sociale riconoscendo che il governo deve cooperare con le associazioni del lavoro e dellβimpresa, βdiciamo β afferma Bernava – dopo una Finanziaria inconcludente sul terreno dello sviluppo, di passare subito dalle parole ai fatti. Serve definire rapidamente una strategia anti-crisiβ.
CHIEDIAMO UNA STRATEGIA SU TRE FRONTI
CosΓ¬ continua il documento Cisl: βA Crocetta chiediamo il varo, nelle prossime settimane e sulla base del confronto sociale, di un piano strategico di risanamento e sviluppo, articolato su tre fronti: attrazione di investimenti e sostegno alle imprese produttive, le uniche capaci di creare lavoro vero. Un piano straordinario per il lavoro, per movimentare in tempi rapidi risorse e cantieri giΓ finanziati e autorizzati, sia pubblici che privati. In termini di emergenza, la definizione di un piano di ristrutturazione delle societΓ partecipate e il via a misure amministrative per ridurre in modo strutturale i costi eccessivi e gli sprechi della pubblica amministrazioneβ.
LA FINANZIARIA DA SOLA NON CE LA PUΓ FARE
Insomma, βla Sicilia non puΓ² piΓΉ aspettare invano un piano strategico pluriennale che combini piΓΉ strumentiβ. Su questo si Γ¨ ripetuto lβerrore degli ultimi anni di governo Lombardo. PerchΓ© βla Finanziaria da sola non ce la puΓ² fare. Eβ troppo ingessata sulle spese ordinarie di un sistema socioeconomico costruito sulla logica improduttiva e sprecona che nel tempo ha generato un debito insostenibileβ. Quel debito, avverte Bernava, necessiterebbe di quindici anni almeno di buona amministrazione e crescita economica, per essere smaltito. Per questo βla Finanziaria come unico momento di politica economica, Γ¨ ormai un rito penoso e inconcludenteβ. Eβ necessario, sottolinea la Cisl, βcombinare la progettazione Ue e le risorse ordinarie nel contesto di una strategia complessivaβ. Nulla a che vedere, pertanto, con βi soliti teatrini politici a cui per mesi abbiamo dovuto assistere. Nonostante una crisi senza precedentiβ.
LE ASSOCIAZIONI DβIMPRESA HANNO RAGIONE
Per la Cisl, βle associazioni dβimpresa hanno ragione da vendere a reagire a una manovra finanziaria che non ha dato alcun segnale in direzione dello sviluppo e del lavoro produttivoβ. Le imprese avanzano gli stessi richiami che la Cisl per mesi ha lanciato, si legge nel documento. Che richiama il βcaso eclatanteβ dellβaumento della tassazione sugli idrocarburi. PerchΓ© il raddoppio della tassa sullβestrazione e la produzione, nel contesto di una pesante crisi, genera βeffetti devastantiβ. In pratica, sottolinea il sindacato, βin piena continuitΓ con la scelta folle del governo Lombardo di non autorizzare il rigassificatore di Melilli, si scoraggiano investimenti e investitori di cui la Sicilia ha bisogno come lβariaβ. βMa sanno, i deputati regionali, che il settore degli idrocarburi rappresenta il 75% della produzione industriale regionale e lβ80 dellβexport dellβIsola?β. Gli investimenti vanno incentivati, non disincentivati. Semmai, βnella Finanziaria β attacca il sindacato – avrebbero dovuto trovare spazio, con costi minimi, incentivi ed elementi per un piano industriale di sviluppo delle energie alternative da realizzare, nei prossimi anni, attorno ai principali stabilimenti che ora producono energiaβ.
LA CISL A CROCETTA E AGLI IMPRENDITORI
βA Crocetta β precisa Bernava – chiediamo di aprire subito il confronto sociale per una strategia complessiva di risanamento e sviluppo. Ma anche alle associazioni dβimpresa facciamo una proposta: di rilanciare quella grande alleanza sociale che lβ1 marzo di un anno fa portΓ² in piazza assieme, dopo due anni di proposte comuni nel segno dello sviluppo produttivo, lavoratori e imprenditoriβ. In piazza assieme per la prima volta, in Sicilia e non solo. Quella Marcia per il lavoro produttivo, avverte il sindacato, ha segnato una rottura sociale ed Γ¨ stata, in Sicilia, lβunica grande novitΓ degli ultimi tempi. La Cisl cosΓ¬ prosegue: βAnche qui Crocetta ha sbagliato a non cogliere il significato e il valore di cambiamento di quellβalleanza: un patrimonio etico e politico da valorizzare nellβinteresse della Sicilia e del suo sviluppoβ.
LO SVILUPPO, IL CHIODO FISSO DELLA CISL
Dunque, lo sviluppo: βil chiodo fisso della Cislβ. Che non vuole alcun massacro sociale delle oltre 60 mila persone, tra forestali, formatori, precari, dipendenti di Partecipate e controllate, βfigli di un sistema che ha prodotto precari di ogni segno e che Γ¨ ormai definitivamente mortoβ. Quel sistema, rimarca Bernava, va superato.
UN PIANO PER SUPERARE PRECARIETΓ E CLIENTELE
Sul punto, il sindacato insiste: βIl sistema della precarietΓ e delle clientele va superato β si legge – perchΓ© ha generato un debito enorme che graverΓ per molti anni come tonnellate di piombo sulle ali dello sviluppoβ. Ma va superato evitando, possibilmente, il massacro dei lavoratori. E va superato βmediante un piano rigoroso, pluriennale, fatto di blocco di nuovi accessi; razionalizzazione dei costi e impiego produttivo del personale. Aumento delle entrate grazie alla messa a reddito dei servizi e al taglio di spese improduttive e sprechi, fuori da ogni controllo e logica economicaβ.
UNA CONSIP REGIONALE
Sviluppo e risanamento, si legge ancora, sono due facce di una stessa medaglia. Sui costi, qualcosa il governo regionale lβha fatta ma Γ¨ del tutto insufficiente. La Cisl propone βlβistituzione di una Consip regionaleβ. La Consip Γ¨ la societΓ del ministero dellβEconomia che si occupa di acquisti per conto delle pubbliche amministrazioni. βLa Sicilia deve dotarsi subito β insiste il sindacato – di una Consip regionale che, in regime di obbligatorietΓ , fissi il tetto massimo di prezzo per le forniture al settore pubblico e a tutti coloro che operano in convenzione con la Regione. Una Consip regionale consentirebbe di recuperare una montagna di risorse da utilizzare nelle politiche per lβeconomia. E non soloβ.
UN PIANO STRAORDINARIO DI NUOVE E VERE TUTELE SOCIALI
PerchΓ© la Sicilia ha anche bisogno di βuna ristrutturazione delle politiche sociali che faccia leva su un piano straordinario regionale, quadriennale, che assicuri sostegno e solidarietΓ veri, in chiave anti-crisiβ. Per andare in soccorso, puntualizza la nota, alle famiglie oggettivamente travolte dalla povertΓ ; agli anziani non autosufficienti; alle migliaia di lavoratori e alle tantissime piccole imprese spinti fuori dal sistema produttivo. Per Crocetta e il suo governo e per lβArs, questo, secondo la Cisl, Γ¨ βil vero punto di svoltaβ. CosΓ¬ il sindacato, con Bernava, si augura βpiΓΉ concretezza, piΓΉ azioni di governo, meno rincorse elettorali. E una seria disponibilitΓ ad affrontare assieme, in un clima costruttivo di cooperazione, gli effetti nefasti dellβemergenza dellβeconomia e di un disastro sociale che β sottolinea il segretario – non ha precedenti. Esattamente come questa crisi infinitaβ.