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Fibromialgia, Palermo si tinge di viola: panchina a Villa Niscemi e luci al Teatro Massimo per la Giornata mondiale

L’assessora Mimma Calabrò partecipa all’iniziativa promossa da Algea Odv Sicilia per accendere i riflettori su una malattia invisibile che colpisce soprattutto donne

Palermo, 13 maggio 2025 – Una panchina viola nel cuore di Villa Niscemi e le luci del Teatro Massimo che questa sera si accenderanno dello stesso colore simbolico: così Palermo aderisce alla Giornata mondiale della fibromialgia, con un gesto concreto di sensibilizzazione e vicinanza verso chi convive ogni giorno con questa sindrome cronica invalidante, spesso ignorata e sottovalutata.

A rappresentare il Comune è stata l’assessora alle Attività Sociali e Socio Sanitarie, Mimma Calabrò, intervenuta in luogo del sindaco Roberto Lagalla, per esprimere il pieno sostegno dell’amministrazione all’iniziativa promossa dall’associazione Algea Odv Sicilia. «La fibromialgia è una malattia ancora troppo poco conosciuta – ha dichiarato Calabrò –. La sua invisibilità la rende ancora più difficile da affrontare, non solo per chi ne soffre, ma anche per i familiari che accompagnano i pazienti in un cammino spesso fatto di incomprensioni e solitudine».

L’iniziativa, intitolata “Accendi la luce, non lasciarmi al buio”, è diffusa in numerose città italiane e mira a informare, sensibilizzare e promuovere il riconoscimento sociale e sanitario della fibromialgia, una patologia che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce soprattutto le donne e provoca dolore muscolare diffuso, stanchezza cronica, disturbi del sonno e difficoltà cognitive.

Alle ore 20.00, il Teatro Massimo verrà illuminato di viola, il colore simbolo della lotta contro questa malattia invisibile, un gesto che intende “accendere la luce” su una condizione ancora poco tutelata dal sistema sanitario e troppo spesso ignorata.

La panchina viola installata a Villa Niscemi diventa così un monumento alla resilienza delle persone fibromialgiche, un segno tangibile per dire che la malattia c’è, esiste e deve essere riconosciuta. Una panchina per fermarsi, riflettere, e ricordare che dietro ogni sorriso possono nascondersi dolore e fatica. «L’impegno delle istituzioni deve essere quello di stare accanto a chi soffre – ha concluso Calabrò – e contribuire, con azioni concrete, a una maggiore consapevolezza, più ricerca e migliori tutele per tutti i pazienti fibromialgici».

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