
Adesso, Palazzo delle Aquile ha tagliato questi fondi e l’Amat, di conseguenza, non ha potuto garantire questo servizio importante per decine di migliaia di palermitani. Siamo convinti che Santa Rosalia non si offenderebbe se, stavolta, il Comune utilizzasse mezzo milione di euro destinato al Festino per dare un concreto aiuto a chi ha più bisogno, soprattutto in un momento di profonda crisi economica come quella attuale.
Santa Rosalia, così come San Francesco, durante la sua vita, ha rinunciato ai fasti della ricchezza e dell’agiatezza per abbracciare una vita semplice e sobria. Ci auguriamo che anche l’attuale amministrazione comunale segua il suo esempio e dia un concreto segno di attenzione alle fasce più deboli della cittadinanza.
Utilizzare, in un momento di vacche magre, mezzo milione di euro per accontentare amici trombettieri, chitarristi, giocolieri, saltimbanco e maghi, è un’offesa molto grave alla figura di Santa Rosalia”.