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Felice: Sfratti oggi e lavori chissà quando

Con una Lettera inviata al Prefetto S.E Forlani al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, agli Assessori Attività

Produttive Martorana e Lavori Pubblici Prestigiacomo ed ai presidenti della seconda e sesta Commissione

Russo e Zacco, Confimprese ha chiesto di sospendere gli sfratti degli ambulanti sul percorso della linea dei

Tram.

 

In questi giorni il SUAP ha notificato non so quante si dice almeno un centinaio, comunicazioni di “impossibilità al rinnovo di concessioni di suolo pubblico” – ha dichiarato il Presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice – e l’avviso di chiusura entro, l’oramai passato 30 giugno 2021, con la possibilità di continuare oltre tale data, assumendo “l’impegno a dismettere a proprie spese entro il 31/10/2021”.

Duole constatare, oltre alla disinvoltura amministrativa, la facilità con cui si affossano attività̀ commerciali ignorando le conseguenze economiche e perfino esistenziali che provocano in interi nuclei familiari, specialmente in un periodo come quello attuale- continua Giovanni Felice – i soggetti destinatari di questi avvisi hanno subito le conseguenze devastanti dal punto di vista economico e non solo, di una pandemia ancora presente, solo per cronaca ricordo che almeno sino al 31 luglio l’Italia è in “Stato d’emergenza”, ed ora vedono arrivarsi, con un provvedimento tecnicamente fuori luogo ed errato, quello che nel gergo di chi lo ha ricevuto, viene definito “lo sfratto” dal luogo di lavoro.

Il Decreto Rilancio impone – insiste il Presidente di Confimprese – ai comuni il rinnovo delle concessioni scadute il 31 dicembre 2020, e gli operatori interessati hanno diritto a restare nei loro posteggi almeno sino al 31 ottobre senza per questo dovere assumere alcun impegno di dismissione come invece richiesto dalle notifiche. Gli operatori hanno i requisiti per il rinnovo in quanto i requisiti richiestiquesti non esiste una valutazione sulla collocazione del posteggio, pertanto, il rinnovo va obbligatoriamente concesso anche per consentire agli interessati di potere esercitare i loro diritti in caso di revoca per sopraggiunti motivi di pubblico interesse.

Secondo il Presidente di Confimprese le revoche sono fatte con grande facilità in quanto, secondo i contenuti delle notifiche gli operatori interessati ai provvedimenti avrebbero già dovuto abbandonare il loro posto di lavoro al 30 giugno o al massimo entro 31 ottobre, eppure nella stessa nota si dice “che i lavori dovranno essere “appaltati” entro il 31/12/2021, ammesso che tale scadenza sia rispettata siamo al livello di appaltato non di avvio dei lavori ed è noto come i tempi tra gara, concessione dell’appalto ed avvio dei lavori possano dilatarsi e non è comprensibile il perché nelle more che si continui questo iter la gente debba essere privata del proprio lavoro.

Infine, -conclude Giovanni Felice- ci chiediamo se una valutazione sulla compatibilità̀ tra la realizzazione delle opere e la non rimozione degli operatori è stata fatta. Se sì, da chi? Ed allo stesso modo ci chiediamo se il rientro nelle aree che attualmente occupano gli operatori sia sicuramente incompatibile con il tram infunzione. Questi quesiti diventano attuali e mirati, anche alla luce del fatto che i nuovi Tram utilizzeranno la tecnologia Catenary Free che non prevede l’utilizzo di barriere e quindi determinano una invasività̀ relativa.L’occupazione del suolo pubblico da parte degli operatori rappresenta la loro fonte di reddito, spe sso l’unica, e se è vero che può esserci/c’è un interesse pubblico prevalente è altrettanto vero che si deve fare di tutto per consentire il mantenimento dei posti di lavoro.

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