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Ex Cotonificio di Partanna Mondello. Associazione Aiace: la regione proceda alla riqualificazione prima che cada a pezzi

A seguito dell’intervento del sindacato Ugl di Palermo sulla vicenda Decathlon e sulla annosa vicenda dell’ex Cotonificio di Partanna Mondello  sempre a ridosso dello stesso perimetro che ricordiamo è fra quelle zone inserite nella Sicilia Occidentale dalla Regione Siciliana  come  Zona Economica Speciale (ZES)  per le quali anche per la  Sicilia Orientale  ha stabilito le linee guida per l’identificazione e la delimitazione della superficie disponibile è intervenuta  l’Associazione Aiace con il suo Presidente Eduardo Marchiano.

L’Associazione  Aiace è fra le più attive sul territorio la stessa si batte da anni  per riqualificare l’area dove un tempo (dall’immediato dopoguerra fino agli anni ’70) si filava il cotone con progetti socio-culturali.

L’idea è quella di un mercato coperto sul modello di quelli tirati su a Bologna e Perugia dalle ceneri di ex complessi industriali.

Un’opera di rigenerazione urbana che consentirebbe di salvaguardare la memoria dell’ex cotonificio (ad esempio con un museo) e di restituire alla comunità 5.500 metri quadri di capannoni con terreno circostante di 10 mila metri quadri.

Un bel progetto sul quale Eduardo Marchiano interviene dicendo: “Con la nostra Associazione Aiace ci battiamo per far risorgere e rinascere dalle ceneri un grande complesso ricco di storia e di memoria, l’ex Cotonificio Siciliano, che dopo varie trasformazioni, chiude definitivamente alla fine degli anni 70.

Un esempio di archeologia industriale e dell’industria in Sicilia dove si lavorava la filatura del cotone per poi trasportarlo nel nord Italia con costi onerosi.

 

Adesso, dopo la completata bonifica dell’amianto dai tetti dei capannoni del Cotonificio, avvenuta a giugno 2016, la nostra battaglia è continuata affinchè questo complesso diventasse, dopo una totale riqualifica, il riuso di questo sito, come lo è stato per tanti altri capannoni di altre città, che sono stati trasformati in incubatori di piccole e medie imprese, centri socio culturali, di aggregazione e recuperare quella memoria storica e sociale che l’ex Cotonificio Siciliano merita.

Tanti appelli negli anni sono stati fatti da parte nostra, sia nelle sedi istituzionali, sia nelle redazioni dei giornali, delle televisioni, nelle varie commissioni comunali e regionali, affinchè quest’area fosse “salvata e riqualificata” e riconsegnata ai cittadini e al territorio per fini sociali e produttivi, per fino come sede regionale della Protezione Civile che inizialmente favorevoli ma quando a giugno 2021 hanno finalmente eseguito il sopralluogo, il direttore Salvo Cocina dichiarò che la struttura era molto compromessa e ammalorata e che non avevano le risorse per procedere a un recupero della struttura. Purtroppo anche noi abbiamo subito quanto è complicata e sfiancante la macchina burocratica delle amministrazione, dove pochi sono i progetti che vedono la luce”.

“Spero che la regione – conclude Marchiano –  proceda ad un concorso di idee attraverso un bando, dove potere promuovere il miglior progetto e non ancora stare a guardare aspettando che cada a pezzi”.

Filippo Virzì

Giornalista radio/televisivo freelance, esperto in comunicazione integrata multimediale.

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