Prevenzione malattie infettive nelle carceri e scuole siciliane: parte il progetto AJS Connection
Coinvolti esperti e istituzioni regionali per garantire un’informazione aggiornata e scientifica

Ha preso avvio alla Casa di Reclusione di Augusta il primo incontro dedicato alla prevenzione delle malattie infettive rivolto a detenuti e personale penitenziario. L’iniziativa rientra nel progetto “Educare alla salute: Incontri sulla prevenzione delle malattie infettive”, promosso da AJS Connection srl con il contributo incondizionato di Gilead Sciences, che prevede una serie di seminari nelle carceri e nelle scuole del territorio siciliano. L’obiettivo è sensibilizzare studenti e detenuti sull’importanza di una corretta informazione e di azioni tempestive di prevenzione, per contrastare la diffusione di malattie infettive come HIV, epatiti, sifilide, gonorrea e papilloma virus.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio non oneroso del Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (DASOE) dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, di Federsanità Anci Sicilia e dell’ARNAS Garibaldi di Catania. Tra i relatori spicca il contributo del Dr. Francesco Santocono, dirigente per la comunicazione dell’ARNAS Garibaldi, che ha diretto anche il cortometraggio “Io e Freddie: una specie di magia”, proiettato durante l’incontro per sensibilizzare in modo efficace i partecipanti.
Malattie infettive in carcere: emergenza e necessità di informazione corretta
Statistiche recenti evidenziano come nelle carceri italiane una significativa percentuale di detenuti sia affetta da malattie infettive quali epatite, HIV, tubercolosi e sifilide, con circa un detenuto su tre che non conosce il proprio stato di salute. La diffusione di HIV ed epatiti all’interno degli istituti penitenziari può superare di dieci volte quella rilevata nella popolazione generale, a seconda della composizione demografica.
Nonostante la minore paura associata oggi al virus HIV rispetto agli anni Ottanta e Novanta, questa riduzione del timore non deriva da una reale conoscenza della malattia o dei metodi di prevenzione, ma piuttosto da un progressivo allontanamento del tema dal dibattito pubblico. Questo genera disinformazione, pregiudizi e false convinzioni, che solo un’informazione chiara e scientifica può combattere efficacemente.
La direttrice della Casa di Reclusione di Augusta, Angela Lantieri, e la vice direttrice, Francesca Fioria, hanno accolto con entusiasmo il progetto, sottolineando l’importanza di garantire ai detenuti un’informazione aggiornata e corretta per favorire una prevenzione efficace. La vice direttrice ha introdotto il seminario, che ha visto anche la partecipazione del Dr. Salvo Cacciola, sociologo e presidente di AIES Sicilia, che ha affrontato le implicazioni sociali delle malattie infettive, e del Prof. Bruno Cacopardo, direttore dell’UOC Malattie Infettive di ARNAS Garibaldi, che ha spiegato in modo dettagliato i meccanismi di trasmissione e le misure preventive da adottare.
Il dibattito che è seguito ha stimolato numerose domande da parte dei detenuti, alle quali il professor Cacopardo ha risposto con esempi concreti, contribuendo a chiarire dubbi e a fornire strumenti utili per una migliore conoscenza del tema.
Il progetto proseguirà nelle prossime settimane con incontri programmati nelle carceri di Catania, Enna e Ragusa, rafforzando l’impegno a promuovere la salute pubblica in contesti delicati come quelli penitenziari, dove la prevenzione e l’informazione rappresentano leve fondamentali per la tutela della comunità.