Lo scaffaletto di GippettoPrimo Piano

E’ una palermitana la vincitrice di Starting Grant 2019

Federica Vernuccio si è classificata settima su 38 progetti finanziati

Palermo – Federica Vernuccio, giovane medico radiologo presso U.O.C. di Diagnostica per Immagini diretta dal Prof. Massimo Midiri è la vincitrice di Starting Grant, la Ricerca Finalizzata del 2019.

Il potenziale ruolo dell’intelligenza artificiale nella diagnosi precoce dei tumori è argomento di notevole interesse nell’attuale panorama scientifico Internazionale. All’interno di questa cornice di vivo fermento scientifico, Federica Vernuccio si è classificata settima su 38 progetti finanziati nell’ambito dei 256 presentati al bando del Ministero della Salute per la Ricerca Finalizzata in ambito sanitario.

Il progetto finanziato intitolato Indeterminate lesions in cirrhotic patients: texture analysis for noninvasive CT and MR imaging diagnosis of hepatocellular carcinoma consentirà alla giovane dottoressa di approfondire il ruolo della radiomica, una tecnica di frontiera della diagnostica per immagini,  volta ad ottenere, tramite opportuni metodi matematici e l’uso dei computer, informazioni di tipo quantitativo da queste non rilevabili tramite la loro semplice osservazione visiva da parte dell’operatore. Una nuova frontiera che sta rapidamente emergendo come tecnologia della medicina personalizzata ed è attualmente uno dei campi di ricerca di maggior interesse. L’utilizzo di tecniche avanzate, quali le metodiche di intelligenza artificiale per la gestione dei cosiddetti big data consentiranno di ottenere una diagnosi e una terapia su misura, in quei pazienti, dove l’attuale diagnosi tumorale viene eseguita con biopsie o interventi chirurgici invasivi, per avere un campione del tessuto da analizzare.

La Radiomica, permette di ottenere delle immagini diagnostiche che possono fornire una visione completa dell’intero tumore e possono essere ripetute nel tempo, senza l’utilizzo di metodi invasivi, per monitorare le modificazioni indotte anche dalle terapie.

Federica Vernuccio

“La ricerca-dichiara Federica Vernuccio– è stata sin dagli albori del mio ingresso in Medicina una grande passione. Ho avuto la fortuna di iniziare già da studentessa universitaria un periodo di internato presso la Radiologia del Policlinico di Palermo sotto la guida del Prof. Midiri. Qui ho trovato un ambiente sereno, professionale e scientificamente vivace, che mi ha indirizzato verso una progressiva crescita come radiologa e ricercatrice ma anche come persona. Sono contenta che tramite questo finanziamento, in aggiunta alle risorse che l’Università ha già ritenuto di investire, avrò l’opportunità di consolidare i risultati delle mie ricerche nell’ambito della radiomica, quale nuovo potenziale metodo quantitativo per scoprire più precocemente dei possibili tumori, e di continuare a svilupparne i fondamentali, consapevole dell’importanza che riveste una diagnosi precoce dei tumori epatici. “

 

Massimo Midiri

“È un immenso piacere-dichiara Massimo Midiri– accompagnare la crescita scientifica e radiologica della Dottoressa Federica Vernuccio, che, ho visto crescere nell’Istituto di Radiologia prima come specializzanda, poi come dottoranda ed ora come radiologa ricercatrice nella diagnosi precoce dei tumori del fegato. La sua decisione, dopo un periodo di formazione e ricerca prima in Francia, nell’Université de Paris e poi negli Stati Uniti, nella Duke University in North Carolina, di continuare il suo percorso, per portare il suo know-how estero qui a Palermo è per noi-continua Midiri- un dovere sostenere i giovani meritevoli del nostro territorio, fornendo loro i mezzi e le risorse per eccellere nel panorama nazionale ed Internazionale.”

Ludovico Gippetto

Presentazione di Teresa Di Fresco Se sia un poeta, non so e non posso affermarlo ma che sia un sognatore, sì. Lo dimostrano le imprese in cui, con spirito avventuroso, si tuffa incurante di qualsivoglia difficoltà e che, avendo dato tutto se stesso e coinvolgendo amici e conoscenti, riesce a portare a termine. E con successo. Ludovico Gippetto, insomma, a volte veste i panni di Don Chisciotte per affrontare ora fantomatici mulini a vento che assumono di volta in volta le sembianze di opere d'arte trafugate, ora della maieutica di platoniana memoria. Queste divagazioni aprono uno scenario su un personaggio, Ludovico Gippetto appunto che, nella città di Palermo, in molti conoscono e insieme a lui i suoi progetti, i suoi successi ma anche le sue aspettative. Raccontiamolo meglio: Studia Architettura, dopo avere conseguito l'abilitazione alla professione, preferisce dedicarsi alla creazione e realizzazione di eventi culturali. Non disdegna la ricerca, anzi la “caccia” - come lui preferisce definirla – di opere d'arte trafugate in Sicilia. Per questa attività lavora in collaborazione con il Comando dell’Arma dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma organizzando convegni internazionali su temi della sicurezza, trafugamenti di opere d’arte e loro illecita commercializzazione. A questo scopo fonda - e ne è presidente – il Centro Internazionale Multimediale d’Arte Contemporanea Extroart e la Fondazione Wanted Palermo. E' inoltre ideatore e responsabile del programma di tutela e prevenzione del patrimonio culturale denominato “WANTED …presi per il verso giusto”, finalizzato appunto al contrasto della commercializzazione illecita di opere d’arte ed è protagonista di importanti ritrovamenti e restituzioni di opere trafugate nel territorio nazionale. È anche giornalista pubblicista ed autore di numerose pubblicazioni e monografie d’arte. E' stato Assistente alla Cattedra di Storia e Tecnica dell’Editoria, presso l’Istituto Superiore di Giornalismo dell’Università di Palermo dal 1994 al 1997; Cerimoniere del Dipartimento cerimoniale del G.C.T.O. in occasione della Universiade Sicilia ‘97; Consulente del Sindaco di Corleone per la riqualificazione del patrimonio culturale, storico e artistico per il 2007 e il 2008; ha curato e prodotto, nel 1995, la monumentale opera scultorea in pietra arenaria siciliana, dell’artista Medhat Shafik dal titolo “Il Muro del Silenzio” ed “I percorsi dell’acqua”, in occasione della XLVI^ Biennale di Venezia – Padiglione Egitto premiato con il “Leone D’Oro”; Collaboratore parlamentare del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, per le attività culturali dal 1998 al 2001. Da oltre tre lustri ha creato, insieme a Tommaso Romano, la “Rassegna Internazionale del Melologo ExtroVersi che quest'anno – con il tema “La parola che unisce” ha raggiunto il traguardo della quindicesima edizione. Ma un'ulteriore avventura lo attende: la manifestazione che nelle precedenti edizioni è stata ospitata in sedi prestigiose ed istituzionali, ottemperando alle disposizioni impartite dai decreti ministeriali e regionali, in merito alle misure di contenimento dell’emergenza per il COVID19, non uscirà da casa ma calcherà il palco virtuale della piattaforma Facebook. Tra poeti, musicisti e attori, professionisti e semplici “amici della porta accanto”, come Gippetto li chiama, saranno più di 100 i partecipanti che condivideranno con lui quest'altra, straordinaria avventura. Ma poiché il suo spirito filantropico non si esaurisce mai, ogni “puntata” di questa straordinaria e innovativa avventura, sarà dedicata a coloro che in questo brutto momento segnato dal Covid19, si stanno prodigando senza se e senza ma per aiutare tutti coloro che necessitano di assistenza, cure e ...di una parola che scalda il cuore. Insomma, se possiamo prendere a prestito “I have a dream” (Io ho un sogno), frase che il 28 agosto 1963, davanti al Lincoln Memorial di Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, Martin Luther King pronunciava, con altri intenti e aspirazioni di altra natura, possiamo affermare che non ci stupiamo se Ludovico Gippetto ci riserverà altre sorprese perché, come ho già detto, lui è un sognatore.

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