DueXCento a Messina: il diritto all’arte come riscatto civile
Il 23 maggio, Giornata della Legalità, giuristi e istituzioni riflettono sulla legge del 2% e sul potere della bellezza

“DueXCento: l’arte che fa crescere il territorio” – A Messina il 23 maggio il convegno sulla legalità attraverso la bellezza
Al Teatro Vittorio Emanuele giuristi, artisti e istituzioni si interrogano sul diritto all’arte come strumento di riscatto civile
Legalità, bellezza e cultura: tre pilastri per immaginare un’Italia che riparta dalla dignità e dalla giustizia sociale. Il 23 maggio, data simbolica della Giornata della Legalità, Messina ospiterà presso la Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele il convegno “DueXCento: l’arte che fa crescere il territorio”. Un appuntamento di respiro nazionale che accende i riflettori su una legge dimenticata ma visionaria: quella che nel 1949 stabiliva di destinare il 2% dei fondi per le opere pubbliche all’arte.
Il cuore dell’iniziativa: legalità e diritto all’arte
Organizzato dall’Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Giurisprudenza e dall’Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina, su impulso dell’Associazione Le Gemme – I Segni di Venere e dell’Associazione di studi giuridici “Eolo Cogliani”, il convegno si svolgerà dalle ore 9.30 alle 18.30, con la partecipazione di autorevoli esponenti del mondo giuridico e accademico.
Tra i relatori spiccano Maria Alessandra Sandulli e Francesco Saverio Marini, giudici della Corte Costituzionale, Ermanno de Francisco e Solveig Cogliani del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, Giovanni Ardizzone, Consigliere di Stato, Giuseppina Mari dell’Università Federico II di Napoli, Giacomo D’Amico e Francesco Astone dell’Università di Messina, e Sabrina Tranquilli dell’Università Parthenope.
Un convegno tra riflessione giuridica e azione civile
Il convegno “DueXCento” è più di un momento accademico: è un laboratorio culturale e civile, un’occasione per rimettere al centro l’idea che la legalità si costruisce anche attraverso il paesaggio, il diritto, la cura dei luoghi e la bellezza.
Orazio Miloro, presidente del Teatro Vittorio Emanuele, afferma: “Ospitare questo convegno significa restituire al Teatro il suo ruolo di luogo pubblico di cultura e impegno civile. In una giornata come il 23 maggio, riaffermiamo che la legalità si costruisce anche attraverso la bellezza e il confronto.”
Giacomo D’Amico, ordinario di Diritto Costituzionale, sottolinea: “Il diritto all’arte è parte integrante della dignità umana. Non è un ornamento, ma un elemento essenziale della cittadinanza democratica.”
Maria Giambruno La Porta, responsabile del progetto “I Segni di Venere”, aggiunge: “La legalità non è solo norma, ma anche nutrimento culturale, non è un lusso ma un diritto e una responsabilità pubblica.”
Esper Tedeschi, presidente dell’associazione “Eolo Cogliani”, conclude: “Il diritto non può restare chiuso nei codici. Abbiamo voluto riportarlo nei luoghi simbolo della cultura, per dire che la giustizia vive dove si coltiva pensiero, creatività e appartenenza.”
Il valore simbolico del 23 maggio
La scelta della data non è casuale: il 23 maggio è la data della strage di Capaci, un momento di memoria collettiva che ha segnato la coscienza del Paese. Il convegno vuole essere un segno tangibile di impegno, che parte da una legge dimenticata ma carica di significato: quel “2 per cento per l’arte” che oggi torna ad essere simbolo di riscatto sociale.
In un’epoca segnata da sfiducia e disgregazione, la bellezza diventa un presidio etico, l’arte uno strumento per rafforzare la cultura della legalità. Messina, la Sicilia e l’Italia hanno bisogno di spazi pubblici che parlino al cuore e alla coscienza dei cittadini. E questo evento vuole essere il punto di partenza per un nuovo dialogo tra diritto, territorio e comunità.
La giornata è accreditata dagli Ordini professionali degli Architetti e degli Avvocati di Messina e dà diritto a crediti formativi, previa iscrizione attraverso le relative piattaforme.
Tra i molti relatori presenti, i principali:
- Andrea Messina, Assessore regionale della Funzione pubblica e delle Autonomie locali
- Giovanna Spatari, Rettrice dell’Università di Messina
- Orazio Miloro, Presidente dell’Ente Autonomo regionale Teatro di Messina
- Gianfranco Scoglio, Sovrintendente dell’Ente Autonomo regionale Teatro di Messina
- Francesco Saverio Marini, Giudice Costituzionale
- Ermanno de Francisco, Presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana
- Alessandra Sandulli, Giudice Costituzionale
- Solveig Cogliani, consigliera del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana
- Giovanni Ardizzone, Consigliere di Stato
- Giuseppina Mari Università Federico II di Napoli
- Giacomo D’Amico e Francesco Astone Università di Messina
- Sabrina Tranquilli Università Napoli Parthenope,
- Mario Alvano, segretario generale ANCI Sicilia
- Paolo Vermiglio, presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina
- Giuseppe Falzea, presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina
- Duilio Alongi, dirigente generale del Dipartimento tecnico della Regione Siciliana
- Francesco Miceli, consigliere nazionale dell’Ordine degli Architetti
- Filippo Nasca, presidente CAS
- Orazio Micali, direttore del Parco archeologico Naxos-Taormina
- Domenico Targia, direttore del Parco archeologico di Himera-Solunto-Monte Iato
Antonio Presti, mecenate e presidente della Fondazione culturale omonima