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Donne: quando la pubblicità produce indignazione

UNO SPOT PER LE DONNE CHE FA INDIGNARE LE DONNE.

NEL 2021 L’INTIMITA’ FA ANCORA SCANDALO.

 

 

Lo spot  Nuvenia “Viva la Vulva“ mette in scena una provocatoria rappresentazione della vagina e del sangue mestruale, forse mai mostrati con tale azzardo sul piccolo schermo.

 

Uno spot “rivoluzionario”, dove in  30 secondi si susseguono numerosi richiami alle parti intime femminili:fiori, frutti, pochette, origami, conchiglie che si aprono e si chiudono a ritmo di musica, alludendo all’intimità della donna; siamo tutte diverse e nessuna è perfetta “lì sotto”, perché la perfezione non esiste. Non esiste giusto o sbagliato lì sotto. Sei nata così, amati per come sei” “Cos’è la vagina perfetta? Com’è fatta? ”, commentano alcune donne alla fine. Uno spot colorato, ironico e metaforico con il chiaro intento di rompere pregiudizi.

Tutto questo però  non è piaciuto soprattutto alle donne.

Il corpo femminile nel 2021 dà ancora scandalo, perché noi donne per prime siamo state educate a coprirlo e a parlarne quasi non ci appartenesse.

Per secoli superstizioni, miti e credenze hanno influenzato l’immaginario collettivo definendo le mestruazioni qualcosa di maligno tanto da rendere la donna impura;   in alcune culture le ragazze non possono prendere parte a semplici attività e vengono costrette a dormire fuori, per paura che, a causa delle mestruazioni, possano influenzare negativamente gli altri abitanti della casa. Credenze infondate le quali, purtroppo, hanno anche portato ad un senso di vergogna nelle donne.

Credenze arrivate fino ai nostri giorni con la trasmissione di generazione in generazione di comportamenti da assumere durante il ciclo mestruale. Il tutto per evitare di compromettete l’integrità di ciò con cui la donna entra in contatto, come i fiori, da non toccare per non farli appassire o il latte, perché non inacidisca.

Molte donne pensano ad una ragionata azione di marketing che fa della provocazione il suo punto di forza, non rispettosa dell’intimità della donna.

Ma al di là della metafora, una rappresentazione senza censure delle mestruazioni potrebbe essere l’inizio di qualcosa di diverso, qualcosa che possa distruggere secoli e secoli di falsi miti ed inibizioni, riscattando la donna da un atavico tabù.

Caterina Guercio

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