Docente insulta Meloni sui social con volgarità sessiste. È bufera sull’Università
Daniela Coli pubblica un post shock. La rete si indigna, ma le femministe tacciono

Professoressa pubblica un commento sessista contro Meloni. Bufera sull’Università di Firenze
Daniela Coli, docente universitaria, scrive un post volgare su X contro la Premier. Scuse deboli, università in imbarazzo, la comunità chiede provvedimenti.
19 aprile 2025 – Un post dai toni sessualmente espliciti, rivolto alla Presidente del Consiglio, ha scatenato indignazione trasversale. A scriverlo non è una provocatrice qualunque, ma una docente universitaria. Ed è questo il punto.
Daniela Coli, professoressa di Storia della Filosofia all’Università di Firenze, ha pubblicato su X (ex Twitter) un commento volgare indirizzato a Giorgia Meloni, accompagnando una foto con Donald Trump. Il testo recitava: “Lei si tocca la fica tutta bagnata per l’eccitazione”. Parole che hanno fatto il giro della rete in poche ore, scatenando reazioni indignate da parte di esponenti politici e cittadini comuni.
Tra i primi a intervenire, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha definito “intollerabile” l’uso di certi linguaggi da parte di una figura accademica. In rete, tanti utenti chiedono provvedimenti seri: “Se un docente avesse scritto questo su una donna di sinistra, sarebbe già stato sospeso”, scrive qualcuno.
Il silenzio delle femministe e il doppio standard
Fa rumore l’assenza di prese di posizione da parte di chi solitamente si erge a paladino della parità di genere. Esperte femministe, opinioniste, collettivi universitari e molte parlamentari di sinistra non si sono espresse. Nessuna condanna, nessuna solidarietà. Come se una donna di destra, per quanto al vertice del Paese, non rientrasse nelle categorie “da difendere”.
Un silenzio che in molti interpretano come ipocrisia ideologica, e che fa emergere una domanda scomoda: quando l’odio supera il rispetto, vale ancora parlare di femminismo?
Università di Firenze sotto osservazione
L’ateneo ha preso le distanze, specificando che il post è frutto di un’iniziativa personale e che non rappresenta la posizione dell’istituzione. Tuttavia, la posizione di Coli come docente solleva interrogativi legittimi: una persona che pubblica insulti sessisti può continuare a formare studenti?
La comunità accademica e civile chiede ora chiarezza. Non per vendetta o censura, ma per coerenza e rispetto. Perché la libertà di espressione non giustifica l’uso del linguaggio della volgarità contro una donna, chiunque essa sia.