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Crisi di fiducia e grettezza politica: la riflessione di Cuffaro dopo la manovra

Il segretario DC: “Politica senza coscienza e troppa convenienza. Serve un nuovo senso di responsabilità”

Quanto accaduto ieri in Aula lascia attoniti. Totale grettezza sociale, prima che politica. Così Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana, interviene all’indomani dell’approvazione della manovra finanziaria all’Ars, commentando con parole dure lo scontro politico e le dinamiche che hanno accompagnato la seduta.

“Machiavelli professava che il fine giustifica i mezzi. Ma di fronte allo spettacolo offerto ieri dall’Assemblea regionale c’è da riflettere non solo sugli assai discutibili mezzi messi in opera, ma ancora più sul loro reale fine”.

Secondo l’ex presidente della Regione sembra apparire con chiarezza la volontà di anteporre ad ogni altra valutazione logiche parziali e dal fiato corto, che alimentano il discredito sul Parlamento regionale e sulla politica che in esso si pratica, insieme alla conseguente sfiducia dei cittadini verso la rappresentanza elettorale e gli stessi partiti”.

“Serve recuperare coscienza politica e lealtà”

Cuffaro cita inoltre che gli interventi di ieri e le interviste apparse oggi sulla stampa manifestano una totale grettezza sociale prima che politica, della quale assume valore simbolico la bocciatura di norme come quella sulla fiction dedicata a Biagio Conte, quella relativa al South working, ai laghetti collinari e alla legge sull’editoria”.

I falsi amici sono come quei commensali che si sfilano opportunisticamente da un consesso per aggregarsi ad altro, reputato più vantaggioso – prosegue il leader della DC – A loro vorrei dire che siamo tutti partecipi del deserto di umanità di questo mondo politico e che il meglio che possiamo augurarci è recuperare un rapporto leale. Forse, occorre evocare l’idea di coscienza politica, evitando che chi ne possiede una possa avvertirla come uno svantaggio o una prigione”.

Cuffaro ha anche espresso apprezzamento per la decisione del presidente della Regione Renato Schifani, definendola un atto di responsabilità in un momento di tensione politica.

“Bene ha fatto il Presidente Schifani, dopo il non proficuo tentativo di far sì che in Aula non ci fosse più il numero legale, a far rientrare Forza Italia, DC e Lega”

Il leader della DC ha spiegato che senza quella scelta “si sarebbe arrivati al paradosso di non approvare la Finanziaria, con un danno ulteriore per le misure positive già votate, considerata anche l’astensione delle opposizioni sul voto finale”.

“Correggere gli errori e guardare al futuro”

Nelle battute finali del suo intervento, Cuffaro rivolge un appello al senso di responsabilità della politica siciliana.

Mi auguro e spero con forza che, anche se non dovessimo avere remore a difendere le scelte fatte, ci sia sempre spazio per correggere gli errori compiuti. È la nostra politica quella che crediamo utile per la nostra Sicilia e per la quale invitiamo chi ne abbia davvero a cuore le sorti a spendersi”.

Con il suo monito, Cuffaro chiama a ricostruire fiducia, coerenza e impegno politico, affermando quanto sia fondamentale tornare a una politica che metta al centro il bene collettivo e l’interesse della comunità, contrastando in maniera forte le logiche di convenienza personale, gli opportunismi e le divisioni che spesso caratterizzano l’attività politica della regione.

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