Crisi idrica: presentato alla Regione Siciliana un progetto innovativo da parte del gruppo Webuild
L'azienda presente alla 19° Biennale Architettura 2025 di Venezia: l’acqua da sfida globale a risorsa quotidiana

Milano, 8 maggio 2025 – Trasformare l’acqua salata in risorsa vitale, fronteggiare le emergenze idriche globali e promuovere soluzioni sostenibili che abbiano impatto concreto sulla vita quotidiana: è con questi obiettivi che Webuild, gruppo leader mondiale nelle infrastrutture del settore acqua, partecipa alla 19ª Biennale Architettura 2025 di Venezia.
“L’acqua sarà la vera sfida del futuro per garantire benessere e sviluppo”, ha dichiarato Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild. “Il nostro gruppo serve oltre 20 milioni di persone al giorno grazie agli impianti di dissalazione e porta soluzioni concrete là dove la crisi idrica è più grave, anche in Italia, come dimostra il recente progetto presentato alla Regione Siciliana”.
La partecipazione alla Biennale include il progetto speciale “Canal Café”, ideato da Carlo Ratti e supportato da Webuild, che punta a trasformare l’acqua dei canali di Venezia in acqua potabile filtrata, perfino adatta alla preparazione del caffè, dimostrando simbolicamente che anche l’acqua meno utilizzabile può diventare risorsa.
Secondo i dati citati dal gruppo, oltre 2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile e circa il 40% della popolazione globale vive in aree a rischio. In questo contesto, Webuild rappresenta un partner strategico per governi e istituzioni, con oltre 330 opere completate in 12 anni, tra cui dighe, acquedotti, impianti di trattamento e irrigazione in Africa, Medio Oriente e America Latina.
Grazie anche a Fisia Italimpianti, società del gruppo con quasi un secolo di esperienza nella dissalazione, Webuild ha realizzato alcuni tra i più grandi impianti del mondo, come quello di Shoaiba-3 in Arabia Saudita e Jebel Ali M a Dubai, che forniscono acqua potabile a milioni di abitanti.
L’impegno di Webuild si estende anche al settore energetico, con progetti idroelettrici in grado di generare 14.000 MW di potenza, contribuendo alla transizione verde e garantendo energia a basso costo in regioni dove l’accesso è ancora limitato.
“Abbiamo la tecnologia, le competenze e una filiera pronta – ha concluso Salini – ma per risolvere davvero la crisi idrica serve una forte volontà politica, in Italia e nel mondo”.