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Cosa stanno spruzzando nei nostri cieli? Scie sospette, silenzi ufficiali e domande senza risposta:

Geoingegneria e scie persistenti: l’emergenza ignorata sopra le nostre teste

Cieli avvelenati? La geoingegneria torna al centro del dibattito

Da Malpensa a Palermo, cresce l’allarme: scie anomale nei cieli e silenzi istituzionali

18 maggio 2025 – Geoingegneria, scie chimiche, spray atmosferici: tre parole che per anni sono state relegate ai margini del dibattito pubblico, bollate come complottismo. Eppure oggi, con sempre più cittadini che alzano gli occhi al cielo e si pongono domande, il tema torna con urgenza al centro della riflessione civile. A Palermo come altrove.

Il cielo che cambia e i cittadini che osservano

Molti palermitani segnalano quotidianamente l’apparizione di strane scie persistenti nei cieli cittadini, spesso disposte in reticolati geometrici. Non si tratta delle classiche scie di condensazione degli aerei di linea: queste perdurano, si allargano e velano l’intera volta celeste in poche ore. Il cielo blu diventa grigio latteo. Il sole opaco. L’aria pesante.

Le voci controcorrente: Nuzzo, Marcianò e Gianini

A parlare di operazioni di geoingegneria clandestina sono da anni figure note come Roberto Nuzzo, ex maresciallo dell’aeronautica militare, e Rosario Marcianò, fondatore del blog TankEnnemy, tra i primi ad aver denunciato un presunto programma globale di modificazione climatica attraverso il rilascio di aerosol nell’atmosfera. Più recente e drammatico il caso di Enrico Gianini, ex tecnico aeroportuale a Malpensa, finito in una REM (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) dopo aver denunciato pubblicamente, con documenti e testimonianze, presunti rifornimenti anomali a velivoli militari.

Il silenzio delle istituzioni

Se i cittadini si pongono domande, le istituzioni sembrano rispondere con l’indifferenza. Eppure, il fenomeno è visibile a tutti. Il sindaco, le autorità sanitarie, gli enti preposti al monitoraggio atmosferico non possono far finta di nulla. È sufficiente osservare i cieli, giorno dopo giorno, per rendersi conto che qualcosa è cambiato. Che aria respiriamo davvero? Cosa si cela dietro l’opacizzazione sistematica del sole?

Documenti e interrogativi aperti

Non mancano i riferimenti scientifici ufficiali. Il termine “solar radiation management” (SRM) è ormai presente in numerosi paper accademici e perfino in documenti delle Nazioni Unite. Si tratta di tecnologie di schermatura solare, che prevedono l’immissione di particelle riflettenti nell’alta atmosfera. Ma chi le sta già sperimentando? E dove?

È lecito chiedere chiarezza, trasparenza, risposte. Perché quando si parla di cielo e aria, si parla di vita, salute e diritto all’informazione.

Una richiesta di verità

Non si tratta di alimentare teorie. Si tratta di pretendere trasparenza. Di chiedere al sindaco, all’ARPA, alle autorità spiegazioni ufficiali. I cieli non mentono. E non possono continuare a essere osservati solo dai cittadini più attenti, mentre chi governa guarda altrove.

Questo articolo è un invito. A guardare in alto. A documentarsi. A pretendere risposte. Perché il cielo è di tutti. E la verità non può restare nascosta dietro una nube sintetica.

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