
La corruzione presente in tutti gli Stati membri costa all’economia europea 120 miliardi di euro all’anno. “L’Italia – aggiunge Iacolino – ha livelli di corruzione tra i più alti del vecchio continente ed altrettanto alta è la percezione tra la gente: il 97% degli italiani crede che il fenomeno sia largamente diffuso”.
“La pervasività della corruzione – sottolinea l’eurodeputato di Forza Italia – impone scelte radicali, sia sul fronte della repressione che della prevenzione. A cominciare da codici etici e norme stringenti per chi ricopre cariche elettive: servono sanzioni veramente dissuasive per contrastare il finanziamento illecito ai partiti e incanalare entro giusti binari le spese dei gruppi parlamentari. D’altro canto, la pubblica amministrazione deve diventare più trasparente: la corruzione si combatte, infatti, semplificando le procedure burocratiche e impedendo che possano sorgere conflitti d’interesse nell’attività dei burocrati. Internet inoltre è uno strumento formidabile per bloccare la burocrazia farraginosa che genera corruzione e, al tempo stesso, per favorire il controllo di delicati settori quali ad esempio appalti, edilizia e sanità”.
“La corruzione è terreno fertile anche per la criminalità organizzata – rimarca Iacolino – ragion per cui bisogna bonificare questo ‘habitat paludoso’ fornendo nuovi strumenti alla magistratura, anche in termini di cooperazione giudiziaria e di polizia fra gli Stati membri nel caso in cui si verificano episodi di corruzione transnazionale. L’istituzione della Procura europea, di cui sono responsabile, può contribuire a recidere i legami che le mafie allacciano con professionisti, imprenditori, politici e burocrati corrotti. Dopo la relazione – auspica infine Iacolino – la Commissione passi dalle parole ai fatti, attuando concretamente il piano d’azione europeo di contrasto alla corruzione deciso dall’Europarlamento il 23 ottobre del 2013”.