Continuano senza sosta i controlli delle Forze dell’Ordine nell’ambito dell’operazione “Alto Impatto”, l’iniziativa di sicurezza promossa dal Ministero dell’Interno e attuata secondo le linee strategiche decise in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Nella serata di ieri e per tutta la notte, agenti della Polizia di Stato, militari dell’Arma dei Carabinieri e pattuglie della Polizia Municipale hanno presidiato le principali aree della movida del centro storico, con particolare attenzione alla zona della Vucciria, da tempo sotto osservazione per l’elevata affluenza e i frequenti episodi di criticità.
Controlli interforze: 229 persone identificate in poche ore
I controlli si sono estesi lungo corso Vittorio Emanuele, via Roma, piazza San Domenico, via Argenteria, via Paterna, piazza Caracciolo, le vie limitrofe come via Maccheronai, discesa dei Giudici, via Lattarini, discesa Caracciolo, via Gorizia, via Cagliari, piazza Rivoluzione e via Garibaldi.
Durante i controlli, gli agenti hanno inseguito un uomo che ha tentato di fuggire all’alt a bordo di un ciclomotore. Lo hanno raggiunto, identificato e sanzionato per diverse violazioni al Codice della Strada.
Nel corso dell’operazione, le Forze dell’Ordine hanno identificato 229 persone e controllato 41 veicoli. Hanno contestato 11 infrazioni, tra cui guida senza patente, circolazione con veicolo non conforme, guida sotto l’effetto di stupefacenti e assenza di assicurazione. Inoltre, hanno sequestrato 3 veicoli per irregolarità amministrative.
Contro la violenza urbana: Palermo non si arrende
L’operazione “Alto Impatto” proseguirà anche nei prossimi giorni. Le Forze dell’Ordine continueranno ad operare congiuntamente per garantire una presenza costante sul territorio e tutelare la sicurezza pubblica nei luoghi a maggiore frequentazione notturna.
Un impegno necessario, in una città dove troppo spesso la violenza conquista le cronache, soffocando l’immagine di una Palermo che vorrebbe raccontarsi diversa. La presenza capillare delle forze dell’ordine diventa così una risposta concreta alla richiesta di sicurezza di chi quei luoghi li vive ogni giorno, ma anche un segnale forte contro il degrado che rischia di normalizzarsi.
