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Mala gestio IRVO si pronuncia la Corte dei Conti

Doppia assoluzione per Cartabellotta, condannato invece Monte

Doppia assoluzione per l’ex Direttore dell’I.R.V.O, Dario Cartabellotta.

Cosa diversa per Lucio Monte.

(di Francesco Panasci)

Arriva la sentenza di assoluzione per il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Agricoltura, da parte della Corte dei Conti. I giudici della sezione giurisdizionale d’appello si sono pronunciati su un danno erariale, che secondo la Procura Contabile, sarebbe derivato da una sorta di “mala gestio” sotto il profilo organizzativo, sia da parte di Dario Cartabellotta (all’epoca dei fatti direttore generale dell’Istituto Regionale Vini ed Olii), sia di Monte Lucio Giuseppe, che aveva svolto presso il suddetto Ente le funzioni di direttore dell’Area Tecnico- Scientifica dal 2012 al 2013, e di direttore generale nel periodo dal 2013 al 2016, di risorse finanziarie provenienti dall’ Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (A.G.E.A.).

dario cartabellotta – foto copyight panastudio

La Procura ha sostenuto che, durante la gestione dell’Ente, sarebbe stato fatto un uso distorto dei contributi ottenuti per la realizzazione di alcuni specifici progetti di marketing e promozione pubblicitaria, intesi a favorire la commercializzazione a livello internazionale dei prodotti vinicoli siciliani, iniziative rientranti nell’ambito delle funzioni della “Organizzazione Comune di Mercato (O.C.M.) Vino- Paesi Terzi”.

 

Tra le irregolarità denunciate figuravano, in particolare, una realizzazione soltanto parziale delle iniziative promozionali e di commercializzazione preventivate, la mancata rendicontazione di cospicue quote delle somme erogate per tali finalità, lo sviamento di buona parte dei suddetti contributi a destinazione vincolata, al fine di provvedere alla corresponsione delle retribuzioni al personale nonché alle spese di ordinario funzionamento dell’I.R.V.O.

 

Già il Giudice di primo grado s’era pronunziato sull’azione di responsabilità amministrativa, che era stata promossa dalla Procura regionale della Corte dei Conti per la Sicilia, nei confronti del Cartabellotta, assolvendolo dalle contestazioni relative al danno erariale, in ragione del fatto che non era stato ravvisato alcun nesso di causalità tra i comportamenti tenuti dal Cartabellotta durante il periodo in cui aveva rivestito la carica di direttore generale dell’I.R.V.O. e il danno rilevato.

 

Con la stessa sentenza il Giudice di prime cure aveva dichiarato, anche, la maturata prescrizione quinquennale relativamente alla domanda formulata dalla Procura per ottenere la condanna del Cartabellotta al risarcimento del danno da disservizio.

 

Diversa la posizione del Monte, la cui sentenza di primo grado ha dichiarato da un lato, la maturata prescrizione quinquennale dell’azione di responsabilità amministrativa promossa a suo carico per il risarcimento del danno patrimoniale in senso stretto, dall’altro lo ha condannato al pagamento di € 163.824,38 a titolo di risarcimento del danno da disservizio.

 

Secondo il giudice di primo grado, il Monte aveva stipulato personalmente con l’A.G.E.A., alcuni contratti di finanziamento, assumendo in rappresentanza dell’I.R.V.O., i relativi impegni in ordine al corretto e proficuo utilizzo dei contributi percepiti, e dal momento dell’assunzione della qualità di direttore generale, aveva concretamente  gestito le iniziative e le spese relative ai vari progetti rientranti nell’ambito della “OCM Vino- Paesi Terzi”, nel loro complesso (ivi comprese, quindi, quelle concernenti le attività ancora “in itinere” relative ai contratti, stipulati dal Cartabellotta, riguardante il progetto “Vini e terre di Sicilia in The World- Brasile, India e Norvegia, e il progetto “Vini di Sicilia nel Mondo- U.S.A., Canada, Russia, Svizzera, Cina, Giappone e Corea).

Avverso la sentenza hanno proposto appello Monte Lucio Giuseppe, per le parti della sentenza a lui sfavorevoli, e la Procura contabile, la quale ha contestato le statuizioni emesse sia nei confronti del Cartabellotta che quelle emesse nei riguardi del Monte.

 

Costituitesi in giudizio, Dario Cartabellotta ha reiterato, ad ogni buon fine, delle delucidazioni per escludere la sussistenza di effettivi nessi di causalità tra ipotetiche condotte antigiuridiche contestategli dalla Procura e specifiche partite di danno, mentre il Monte, nel merito ha sostenuto che la Procura non avrebbe adeguatamente provato gli elementi costitutivi del danno da disservizio, oggetto di contestazione a suo carico.

 

Riassunte le tesi contrapposte la Corte dei Conti, ha rigettato l’appello proposto dalla Procura regionale per ottenere la riforma della sentenza nei confronti di Dario Cartabellotta dichiarando “l’insussistenza di concreti profili di responsabilità a carico del medesimo per il danno di disservizio, e ha condannato Monte Lucio Giuseppe al risarcimento a titolo di danno patrimoniale in senso stretto alla somma di € 400.000,00, e 20.000 € a titolo di risarcimento del danno da disservizio.

 

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