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Come ambientarsi rapidamente in un altro continente

Come ambientarsi rapidamente in un altro continente

 

Cambiare paese, per lavoro o per questioni familiari, può essere un’esperienza esaltante, ma anche ricca di problematiche da affrontare. Questioni che vanno dai documenti necessari per una permanenza stabile, alla gestione del trasloco vero e proprio, alla necessità di creare una buona situazione all’arrivo che rappresenti la base di partenza su cui ricostruire una vita sociale in un nuovo paese. Il tutto in una lingua diversa da quella di origine e con regole, leggi e abitudini che, nella migliore delle ipotesi, si conoscono solo in parte.

Prima di partire

Il grosso del lavoro va chiaramente fatto prima della partenza, in maniera curata e pianificata nei minimi dettagli. Prima di tutto va gestita la parte burocratica: cambiare paese non è un semplice viaggio turistico, ci sono paesi che richiedono visti, contratti di lavoro già firmati e in alcuni casi addirittura una cifra minima depositata in banca (come nel caso dell’Australia). Bisogna informarsi con largo anticipo circa i documenti necessari, anche contattando l’ambasciata italiana o quella del paese di destinazione se necessario, e chiaramente controllare la validità dei documenti personali e di tutta la famiglia. Inoltre, anche il viaggio va pianificato con cura e criterio scegliendo le rotte e i mezzi di trasporto più comodi, anche se non necessariamente i più veloci.

Tuttavia, il trasloco vero e proprio potrebbe risultare l’ostacolo più grande alla partenza, poiché potrebbe risultare molto complesso da organizzare, soprattutto se riguarda anche mobili e suppellettili, magari di pregio. Per gestire questa fase nel migliore dei modi e senza problemi, si può valutare l’opzione di affidarsi ad alcune realtà aziendali specializzate nei traslochi internazionali, come Blissmoving, ad esempio, che si occupa di tutto il processo, dall’organizzazione dello spostamento al trasporto. In questo modo non dovrete preoccuparvi anche della fase di trasloco, sicuramente una tra le più complesse da gestire in autonomia, e potrete dedicarvi ad altri aspetti, come il controllo delle utenze (da quelle riguardanti i consumi domestici fino a quelle di internet e telefono).

Ultimo, ma fondamentale controllo: il conto in banca. Va verificato se l’istituto opera anche all’estero per poi valutare se tenere il conto o aprire uno nuovo in una banca del paese di destinazione. infine la lingua: anche se la si parla bene meglio perfezionarla prima di partire.

L’adattamento sul posto

Il principale luogo per prendere i nuovi contatti è chiaramente quello in cui si lavora. Bisogna essere attivi e accettare gli inviti a pranzo, o magari a prendere un semplice caffè, anche se si è stanchi e un po’ disorientati per il trasloco, e comunque cercare di essere gentili e disponibili con tutti. Chi invece deve restare a casa può impiegare il suo tempo visitando il quartiere di residenza, iniziando a creare una routine di bar e negozi che si frequentano regolarmente in cui farsi riconoscere, trovare il parco più vicino in cui andare a fare una corsetta o magari portare i bambini o il cane. Se si hanno bambini anche la scuola è un buon luogo in cui fare nuove amicizie e comunque è sempre una buona idea iscriversi in una palestra o a qualche attività. Una buona norma è ad esempio quella di presentarsi ai vicini e farsi conoscere e apprezzare, magari offrendo una buona cena all’italiana.

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